Sanità, picchetto e protesta: "Siamo pronti allo sciopero"

Le organizzazioni sindacali contro l’Area Vasta 5: "Ci sono duecento precari da confermare". E se la situazione non cambia si scende in piazza

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Con il picchetto di ieri all’ingresso del Madonna del Soccorso, la protesta sindacale per il salario accessorio e la stabilizzazione dei contratti precari può dirsi completa. A una settimana dal presidio fatto da NurSind, Nursing Up e Usb, la maggioranza sindacale ha deciso di scendere in campo mettendo in chiaro che, se la situazione non dovesse risolversi in tempi brevi, infermieri e oss sarebbero pronti a scioperare. A sventolare bandiere e affiggere striscioni sono stati i membri di Cgil, Cisl, Uil e Ugl: a motivare la protesta, principalmente, è la richiesta dei 945mila euro di indennità maturate fino ad oggi dal personale ospedaliero, ma finora non ottenute. "L’Asur era nata per armonizzare le diverse esigenze territoriali – afferma Giorgio Cipollini (Cisl) – ma dopo tanto tempo le sperequazioni, invece di diminuire, sono aumentate. Adesso temiamo che, con la riforma sanitaria, ci possa essere una razionalizzazione dei servizi".

"Oggi siamo qui a protestare perché vogliamo che tra le diverse Aree Vaste venga ripristinato un equilibrio – aggiunge Benito Rossi (Ugl) –. Ci sono quasi 200 precari da confermare, pena il decadimento dei servizi". Il primo a risentirne pesantemente, va da sé, sarebbe il Pronto Soccorso. "Dall’Asur deve ancora arrivare quasi 1 milione di euro – spiega ancora Viola Rossi (Cgil) –. Vogliamo che venga riaperto il tavolo, perché era stato preso l’impegno di restituire questi soldi entro il 31 ottobre, ma nessuno si è fatto sentire. Siamo pronti a proclamare lo sciopero". A dire la loro sono Pd, Articolo Uno e Nos, anche se l’argomento si sposta sulla location del futuro ospedale: "La destra auspica che la città esprima contrarietà sul sito per poter dire "non lo abbiamo fatto perché non vi mettevate d’accordo sul dove farlo" – scrive Aurora Bottiglieri - Non la seguiremo in questo gioco. Vogliamo invece che il sindaco chieda subito, e non fra 10 anni, interventi consistenti sul Madonna del Soccorso che versa in uno stato comatoso. Per la carenza di personale si è proceduto alla chiusura temporanea della Medicina d’Urgenza. Non c’è reparto, o quasi, che non denunci scarsità di personale medico e infermieristico con conseguente riduzione delle prestazioni erogate. Alcuni servizi, quale la Radiologia, registra continue segnalazioni di guasti o malfunzionamenti dei macchinari".

Giuseppe Di Marco