Sanità Ascoli, altri tagli al personale. Ipotesi Rsa ai privati

Quasi 4 milioni in meno per il 2019. Milani: "Così non modifichiamo i nostri servizi"

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Ascoli, 15 marzo 2019 - Con un  taglio al personale di 3.819.873 euro, l’Area vasta 5 si accinge a vivere un 2019 davvero difficile per il mantenimento dei livelli essenziali di assistenza. L’Asur Marche ha approvato il piano triennale dei fabbisogni del personale 2018-2020 e la modifica della dotazione organica.

Ebbene, per l’anno in corso, su un risparmio complessivo di 6.831.246 euro, gli ospedali del Piceno saranno quelli che pagheranno il prezzo più salato se rapportato al numero di dipendenti complessivi. Per l’Area vasta 1 si parla di meno 44.261 euro, per l’Area vasta 2 di meno 4.415.420 euro e per l’Area vasta 4 di meno 413.725 euro, mentre per l’Area vasta 3 di Macerata il segno diventa positivo con più 1.364.698 euro. Ma quali saranno gli effetti di un taglio così importante per l’Area vasta 5? «Sebbene si parla di un risparmio previsto di circa 3.800.000 euro – dice il direttore Cesare Milani – speriamo non sia davvero così. Sono fiducioso sulla possibilità di poterci muovere con più spazio. Se comunque dovesse essere così, la prima azione sarà l’esternalizzazione delle Residenze sanitarie assistenziali».

E se la gestione del servizio di assistenza infermieristica, alla persona e riabilitativa della Rsa di Ascoli (ex Luciani) e della Rp di Acquasanta sono già da un pezzo nelle mani di privati convenzionati, lo stesso percorso la direzione dell’Area vasta 5 vorrebbe intraprendere per le Rsa di Offida, Ripatransone e Montefiore.

«Passando dalla gestione diretta all’esternalizzazione – continua Milani – riesco a recuperare personale e a non modificare l’offerta dei servizi. Dando la gestione all’esterno, chi vince la gara ha il proprio personale e dunque quello che impiego per le Rsa lo riporto in ospedale e ho meno problemi anche con i pensionamenti».

Ma quando si parla di tagli, i primi a rischiare sono soprattutto i lavoratori assunti con un contratto a tempo determinato. Nell’Area vasta 5 complessivamente il numero di precari tra infermieri e Oss si aggira sulle 200 unità. «La mia intenzione – dice ancora il numero uno della sanità del Piceno – è quella di rinnovare la maggior parte dei contratti, verranno quasi tutti prorogati. Ma mentre negli anni passati è stato fatto un turnover del 130% adesso non è possibile. Si sapeva che nel 2019 tutti avrebbero dovuto rispettare il tetto dell’1,4% in meno sul personale. Purtroppo i nodi sono arrivati al pettine».

E a proposito di nodi, da scogliere per Cesare Milani c’è quello relativo alla nomina del nuovo direttore del Dipartimento emergenza urgenza e accettazione. «Devo ancora ricevere i nominativi della terna (Moretti, Principi e Postacchini ndr) da parte della segreteria del dipartimento, dopodiché farò la mia scelta. Un’idea, naturalmente, ce l’ho già».