L’Unione sindacale di base denuncia una totale inadeguatezza dell’attuale dirigenza Ast di Ascoli e ha indetto una giornata di sciopero per giovedì 31 ottobre. A detta della sigla quello che ha visto i precari non prorogati, a pochi giorni dalla scadenza prevista alla fine di questo mese, è stato "uno scherzetto che grida vendetta". Attraverso una nota l’Usb è tornato a puntare il dito contro la direzione Ast che da quando si è insediata non ha fatto altro che tagliare servizi, posti letto e risorse umane. Allo stato attuale i lavoratori sono stati letteralmente abbandonati nel sopportare tutto il carico assistenziale e la responsabilità verso i malati. L’Ast, ad oggi, non ha ancora informato i lavoratori precari su quale futuro li aspetta. Sono circa venti le unità interessate già sfinite dai carichi di lavoro e dai continui richiami in servizio. Una situazione che ha visto loro negato il diritto al riposo psico-fisico e alle ferie. "Questa gestione della sanità pubblica è del tutto intollerabile e umilia tutti i dipendenti nonché la sanità pubblica del nostro territorio – tuona l’Usb -. Tutto questo mentre si spendono risorse economiche pubbliche per lavoratori interinali da cooperative e agenzie per la copertura dei turni. Contratto che deve essere rescisso con immediatezza con la necessità di utilizzare le risorse per proroghe e assunzioni necessarie. Ricordiamo che i dipendenti hanno un totale di ferie non godute per 30.878 giorni e ore eccedenti non pagate per un totale di 492.086 (dati riferiti a fine 2023 ndr). La sanità pubblica del Piceno non può permettersi in alcun modo di perdere nemmeno un operatore sanitario". Su questo tema di recente si sono fatte registrare anche alcune interrogazioni del Partito Democratico, l’ultima avanzata nel corso del consiglio comunale di mercoledì. "Fortunatamente è stato scongiurato il taglio degli ambiti sociali della Vallata del Tronto e della montagna – commenta il segretario provinciale Francesco Ameli -. La legge regionale di creazione delle Ast, fortemente voluta da Acquaroli nel 2022, aveva al suo interno una ‘polpetta avvelenata’ per gli ambiti territoriali sociali marchigiani, prevedendo la coincidenza degli stessi con i distretti. Una scelta incomprensibile, sulla quale i consiglieri regionali Pd e tanti sindaci hanno manifestato le istanze dei territori da loro rappresentati. Istanze che hanno fatto fare marcia indietro alla regione Marche".
Massimiliano Mariotti