Scagionato dai messaggi della sua ex amante

Assolto un ascolano dalle gravi accuse di lesioni, minacce e violen sessuale: ma negli sms c’erano le prove della vendetta della vittima

Ha evitato la condanna grazie al fatto di aver conservato i messaggi che si era scambiato con la persona che l’aveva denunciato, una sua dipendente. E’ quanto accaduto ad un imprenditore ascolano che, difeso dall’avvocato Mario Ciafrè, è stato scagionato da accuse gravissime che avrebbero comportato pene piuttosto pesanti. Una vicenda che è nata dalla denuncia di una sua dipendente e che avevano spinto la Procura di Ascoli ad aprire un’inchiesta ipotizzando nei confronti dell’ascolano le ipotesi di reato di lesioni personali, minacce, violenza privata e violenza sessuale; solo per quest’ultimo reato rischiava una pena da sei a dodici anni di carcere. Secondo il racconto della donna, i due avevano avuto una storia nata nell’ambiente di lavoro, dove lei era dipendente.

Una storia che lei avrebbe dato per finita, ma lui non ci sarebbe stato a questa decisione. Nella denuncia lei ha riferito di un episodio in particolare avvenuto a novembre 2017 quando lui avrebbe cercato di baciarla ed avere un rapporto sessuale. "Mi ha trascinata prendendomi per un braccio nell’archivio dell’ufficio e qui ha iniziato a baciarmi, a mettermi le mani dappertutto; mi ha spogliata e mi ha costretta ad un rapporto sessuale, su una sedia" ha messo nero su bianco la donna nella querela presentata a suo tempo. Ma l’ascolana ha riferito anche di altri episodi. Durante una discussione fra i due, lui l’avrebbe minacciata dicendole "se mi lasci ti distruggo, ti rovino a te e alla tua famiglia; non ti permettere di cambiare atteggiamento con me sennò ti faccio nera"; una frase che – secondo la denunciante – sarebbe stata accompagnata da uno spintone con lei che, caduta a terra, si era procurata una distorsione ad una caviglia con prognosi di 15 giorni. Un altro episodio avrebbe visto lui, alla guida della sua auto, sorpassare la vettura con a bordo lei, costringendola a fermarsi e ad accostare a bordo strada, facendola poi salire sulla sua dove l’aveva tenuta chiusa 20 minuti con l’intenzione di riprendere la relazione sentimentale, altrimenti l’avrebbe licenziata. L’avvocato Ciafrè ha prodotto gli sms che per quattro anni i due amanti si sono scambiati in cui emergeva l’intenzione della donna di vendicarsi sul titolare per torti subiti. Prove che hanno convinto prima la Procura e poi il giudice delle indagini preliminari Annalisa Giusti ad archiviare l’inchiesta.

Peppe Ercoli