REDAZIONE ASCOLI

Scatta l’ora del ’Tiro al Canapo’ "La sfida più antica della Cavalcata"

Le contrade si sfideranno al Girfalco questa sera alle 21.30 con squadre composte da 11 componenti

Scatta l’ora del ’Tiro al Canapo’  "La sfida più antica della Cavalcata"

Scatta l’ora del ’Tiro al Canapo’ "La sfida più antica della Cavalcata"

L’ultimo dei giochi medioevali (musici, alfieri e arcieri, i precedenti) in cui le contrade fermane si sfidano nei giorni che precedono il Palio dell’Assunta, è il Tiro al Canapo che avrà luogo al Girfalco, questa sera alle 21.30. Per tradizione il tiro alla fune è uno gioco che vede contrapposte due squadre che si sfidano in una gara di forza. "Già in uso nel Medioevo e Rinascimento – spiega il vicepresidente della Cavalcata Roberto Montelpare – questi tipi di competizione tra città, paesi, rioni e contrade ebbero un ulteriore slancio nelle campagne marchigiane degli anni ‘50 durante le feste contadine. Le contrade si confrontano in due gironi all’italiana, con eliminazione dei perdenti e finale tra le vincitrici dei due gironi. Ogni squadra è composta da 11 elementi: 6 tiratori, il cui peso totale non dovrà essere superiore a 550 + 1 kg, scendono in pedana più 5 tiratori di riserva". È la sfida più longeva in quanto la prima edizione risale al 1986 appena dopo 4 anni da che la Cavalcata dell’Assunta venne ripristinata, in età moderna, nel 1982: numerose contrade collaborano con la squadra dei ‘Cobra Fermo’, campioni d’Italia per ben 30 volte; i colori rossoneri di contrada San Bartolomeo guidano l’albo d’oro del Tiro al Canapo con 14 vittorie (edizione 2013 non assegnata, 2020 non disputata). I forzuti della contrada Nobile Fiorenza, detentori del titolo, con i responsabili Lorenzo Paniccià e Luciano Paradiso si sono allenati presso il Palas Fiorenza; Matteo Alessandrini con i ragazzi di San Bartolomeo presso il campetto del centro sociale del Tirassegno; Daniele Ferracuti, Marco Giacinti e i tiratori di Campiglione alla sede di contrada; quartier generale di Alessandro Stortoni, Nicolò Mancini e i forzuti di Campolege è stato il centro sociale Montone mentre il campo sportivo nuovo di Porto San Giorgio è stato quello di Michele Di Prodi, Alessandro Baldo e compagni, per Torre di Palme.

Gaia Capponi