Scavi nel parco archeologico di Cupra Marittima

Indagato il grande tempio.

Studenti dell'università di Napoli a lavoro

Studenti dell'università di Napoli a lavoro

Cupra Marittima (Ascoli), 17 agosto 2022 - Da alcuni giorni a Cupra Marittima è terminata la prima campagna di scavo nel Parco Archeologico Naturalistico “Civita” promossa dal Comune, con il coordinamento scientifico dell’Università di Napoli L’Orientale. L’Amministrazione Comunale sta investendo molto nella valorizzazione del Parco, soprattutto dal punto della fruibilità e dell’accessibilità, affinché non solo gli amanti dell’Archeologia e della Storia, bensì tutti, cittadini, visitatori e turisti, possano viverlo come spazio naturalistico a disposizione della comunità.

La ricerca ha interessato il grande tempio affacciato sul lato ovest del Foro, finora solo parzialmente messo in luce dai precedenti scavi. Alla presenza del Sindaco Alessio Piersimoni, dell’assessore alla Cultura Daniela Luciani e del soprintendente Giovanni Issini, il direttore tecnico del Parco, professor Fabrizio Pesando, e il coordinatore della ricerca sul campo, professor Marco Giglio, hanno esposto i principali risultati emersi dallo scavo. Presenti gli studenti e specializzandi di archeologia dell’Università di Napoli L’Orientale.

Il tempio su alto podio, di ordine corinzio e provvisto di una profonda cella, venne costruito in età augustea e fu profondamente ristrutturato fin dalle fondamenta nel II secolo d.C., a seguito di una serie di lesioni strutturali che avevano messo in pericolo l’intero edificio. In quell’occasione la splendida decorazione pittorica della cella, appartenente al III Stile pompeiano, venne interrata nel profondo riempimento del podio, le fondazioni furono rinforzate e l’intero muro della cella ricostruito in opera laterizia.

Di quest’ultimo si è potuto mettere in luce quasi l’intero lato nord, demolito al momento della costruzione di un casolare che ancora incombe su buona parte dell’edificio. Fra gli elementi architettonici recuperati dallo scavo vi sono frammenti di colonne e alcuni gocciolatoi di pietra a testa di leone di buona qualità, anch’essi risalenti alla ricostruzione del tempio.

Quest’ultima appartiene dunque alla grande fase 'adrianea' della città, insieme agli archi di accesso al Foro e al grande basamento situato davanti all’ingresso dell’edificio, testimonianza tangibile del rinnovamento cui fu sottoposta Cupra all’epoca della visita effettuata dall’imperatore Adriano nel 127 dopo Cristo.