Schede telefoniche attivate di nascosto

Attivava schede telefoniche senza però che gli intestatari dei contratti ne sapessero nulla. Di sostituzione di persona e tentata truffa doveva rispondere M.G.T., che ieri il giudice del tribunale di Ascoli Barbara Bondi Ciutti ha condannato a 4 mesi e 10 giorni di reclusione. All’attenzione del magistrato c’erano una serie di episodi avvenuti nel primo semestre del 2018 e dei quali è stato ritenuto responsabile il siciliano difeso dall’avvocato Alessandro Angelozzi. L’uomo era dipendente di una società di San Benedetto ad avrebbe innanzitutto attivato dieci schede telefoniche in carico ad una ditta rivierasca senza che il titolare ne sapesse nulla. Quando è stato chiamato durante le indagini a riconoscere la firma sui contratti Tim Tutto Businnes 2.0 ha categoricamente escluso che fosse stato lui a vergarla. Con lo stesso meccanismo l’imputato avrebbe attivato altri sette contratti per conto di un noto parrucchiere ascolano, anche lui ignaro di tutto e che lo ha denunciato quando ha scoperto cosa stava avvenendo. Questi due episodi gli sono costati l’imputazione per il reato di sostituzione di persona. L’accusa di truffa deriva dal fatto che per i contratti falsi presentati alla ditta per cui lavorava, l’uomo avrebbe percepito una provvigione per circa 3.200 euro che però, proprio perché scoperto, non è riuscito a incassare. M.G.T. ha già affrontato un processo per fatti analoghi, dal quale a luglio 2020 è stato però assolto.