SCUOLA DI ACQUASANTA, VENAROTTA E ISC TRONTO E VALFLUVIONE

Secondo gli ultimi report internazionali la situazione è grave ma ognuno di noi può fare qualcosa

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L’impegno di trovare una soluzione alla fame nel mondo deve essere di tutti. Se infatti l’Asia, l’Africa e l’America Latina sono le aree più interessate dal fenomeno, il problema è globale. Ce lo ha confermato la Fao, che nello scorso luglio ha pubblicato "The state of food security and nutrition in the world 2021", un rapporto congiunto con Unicef, Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo, Programma alimentare delle Nazioni Unite e Organizzazione Mondiale della Sanità nel quale emerge un quadro della situazione estremamente grave: nel 2020 più di 2,3 miliardi di individui non hanno avuto accesso ad un’alimentazione adeguata e 149 milioni di bambini sotto i cinque anni sono affetti da disturbi della crescita. A causa della pandemia la situazione è peggiorata anche in altre parti del mondo, persino in Italia. Secondo l’ultimo rapporto Istat, la quantità di persone in Italia che ha fame arriva ormai a 3 milioni mentre Coldiretti stima che il 6,3% degli italiani hanno difficoltà a garantirsi il pasto. L’obiettivo 2 dell’Agenda 2030 "Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare l’alimentazione e promuovere l’agricoltura sostenibile" ribadisce l’importanza di un corretto accesso e utilizzo delle risorse agricole. Sebbene nel nostro Paese l’attenzione su questo tema sia molto alta e si moltiplichino iniziative a carattere locale e nazionale per ridurre gli sprechi, ancora molto resta da fare. Per sensibilizzare noi ragazzi alla riduzione degli sprechi alimentari e ad una maggiore attenzione sui nostri consumi, abbiamo avuto modo di riflettere su questo tema in modo interdisciplinare nell’ambito delle ore dedicate allo studio dell’Educazione civica. Abbiamo compreso il legame tra la fame e la produzione agricola, quest’ultima può crescere o diminuire a seconda di diversi fattori come le trasformazioni ambientali derivate dal cambiamento climatico, la guerra, l’economia e la situazione sanitaria.

Consapevoli che tutti i più grandi cambiamenti partono dalle piccole azioni di ciascuno, noi ragazzi della seconda di Venarotta ci siamo impegnati a stilare un elenco di comportamenti virtuosi che ci permettano di essere parte attiva della soluzione: sensibilizzare la nostra famiglia ad acquistare prodotti di stagione e, possibilmente, con imballaggi ecosostenibili, contribuire a promuovere il commercio equo e solidale, evitare gli sprechi alimentari, partecipare alle iniziative delle organizzazioni di volontariato che si occupano di distribuire cibo gratuitamente a chi ne ha bisogno (il Banco alimentare in Italia, ma non solo), ricordarsi che non tutto il cibo scaduto da poco è da buttare. Solo dando valore ai piccoli gesti quotidiani potremo sentirci davvero responsabili per il pianeta e per le nostre grandi e piccole comunità, diventando davvero protagonisti del nostro futuro.