SCUOLA MEDIA MAZZONI-MANZONI DI SAN BENEDETTO

Aristotele definiva l’uomo un essere sociale: non deve troppo stupire la nascita di Facebook o Twitter

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Fin dalla loro comparsa all’inizio di questo secolo, i social network hanno determinato una rivoluzione in ambito comunicativo. Dal momento che l’uomo, come sosteneva il filosofo greco Aristotele, è per sua natura un essere sociale, non deve stupire che siano stati creati spazi come Facebook, Twitter e Instagram per stabilire delle connessioni. Tuttavia, il loro impatto ha di gran lunga superato i limiti della comunicazione tradizionale. Nonostante i social network siano nati per legare utenti tramite fattori sociali e culturali condivisi e intrecciati lungo una rete che li unisce e li fa sentire parte di una comunità, l’uomo è riuscito a trasformare questo luogo d’incontro virtuale, questa opportunità di scambio, in uno spazio in cui soccombere. Ciò è dovuto sostanzialmente all’uso che se ne fa. Se da un lato la rete sociale ha apportato molti vantaggi, come interagire e dialogare con persone di ogni parte del mondo, avere una comunicazione immediata, diffondere notizie in tempo reale, aumentare il coinvolgimento scolastico condividendo conoscenze, aiutare le persone timide ad entrare in contatto con gli altri, dall’altro lato i social ci espongono quotidianamente a pericoli di vario genere, mettendo a rischio la nostra privacy, rendendoci bersaglio di cyberbullismo, diffondendo informazioni false, le cosiddette fake news, andando anche incontro a truffe e furti d’identità. Oltre a questi pericoli, i social network possono creare dipendenza ed inibire, a lungo termine, competenze sociali tradizionali, come la conversazione faccia a faccia, in favore di quelle digitali di schermi e clic. L’uso scorretto di questo strumento mediatico può rappresentare un serio rischio, oltre che per la sicurezza, per la salute e l’incolumità di tutti. Oggi la rete sociale è diventata un massiccio groviglio di utenti che comprende circa l’86,5% di noi adolescenti, attratti da opportunità che le piattaforme possono concederci. Ma il pericolo si cela dietro ogni innocuo clic, dietro maschere che proteggono volti con false identità. Vi è mai capitato di ricevere insulti o commenti offensivi su Facebook o Instagram?

Circa l’8,4% degli studenti liceali è vittima di cyberbullismo, di comportamenti aggressivi che ne minacciano la salute psicologica, creando danni talvolta irreversibili. I social network, però, se ben utilizzati possono costituire una risorsa che può arricchirci di infinite possibilità. Ciò che conta è fare di questi spazi un uso consapevole, in modo da trarne il maggior profitto possibile, e non soccombere di fronte ai loro pericoli. Vogliamo immaginare i social network come una grande tela condivisa sulla quale ognuno è libero di aggiungere pennellate di ogni colore, per contribuire alla realizzazione di un unico grande dipinto, di una virtuale opera d’arte.