Seconda casa di comunità, parte la richiesta all’Ast

L’amministrazione vuole chiedere un incontro alla direttrice Natalini.

Seconda casa di comunità, parte la richiesta all’Ast
Seconda casa di comunità, parte la richiesta all’Ast

Alla fine si è deciso: il comune domanderà all’Ast se ci sono le condizioni per chiedere alla regione Marche una seconda casa di comunità. L’istanza era stata messa sul piatto da alcuni sindaci della costa nel corso dei due incontri fra i primi cittadini dell’Ambito 21: una richiesta ineludibile, che è stata integrata nel documento steso dall’amministrazione sambenedettese, e che verrà formulata sottoforma di domanda alla dottoressa Natalini. Un incontro con la direttrice Ast non è ancora stato fissato, ma fonti comunali lo vorrebbero ormai prossimo: il confronto si dovrebbe tenere entro ottobre. In questa sede, nello specifico, la delegazione rivierasca domanderà alla Natalini se il fabbisogno del bacino Piceno rende necessaria la realizzazione di una seconda struttura di prossimità oltre quella che verrà realizzata a Ragnola con i fondi Pnrr.

Altro grande interrogativo quindi riguarderà proprio le risorse con cui eventualmente coprire un’iniziativa di questo tipo: dal Piano di Ripresa, in teoria, non potrebbe arrivare nient’altro, e quindi il vertice sanitario dovrebbe elencare possibili fonti di finanziamento alternative. In terzo luogo, la costruzione di un’altra casa di comunità implica un ultimo grande quesito: con quale personale ‘riempire’ la nuova struttura? Sarebbe questa una delle maggiori perplessità dell’amministrazione sambenedettese: visto il fuggi fuggi generale di medici dalla costa picena, si teme che reperire altro personale sanitario sarebbe cosa quantomai complessa. C’è da dire che qualche settimana fa proprio la dottoressa Natalini ha chiarito che la realizzazione di una seconda struttura per la medicina territoriale sarebbe auspicabile nel caso in cui la prima non riuscisse a sopperire a tutte le necessità del territorio. Insomma, la strada sembra tutta in salita. Altro punto all’ordine del giorno sarà la possibilità di convertire le rsa di Montefiore e Ripatransone in presidi di prossimità. Si parlerà quindi della distribuzione dei reparti fra il futuro ospedale rivierasco, votato all’emergenza, e quello ascolano, dedicato all’elezione. Il documento, infatti, una volta passato il vaglio dell’Ast, dovrà essere presentato al sindaco di Ascoli Marco Fioravanti perché ottenga quel beneplacito politico che nessuno, in decenni di amministrazione, è riuscito ad ottenere. Infine, il tutto verrà posto all’attenzione di Palazzo Raffaello: il documento verrà illustrato in audizione di commissione regionale sanità, perché venga approvato definitivamente.

Giuseppe Di Marco