Ascoli, sfigurato dal cane per salvare un bambino

Il giovane, di Colli, ha visto la testa del piccolo tra le fauci dell’animale: "Ho corso verso quell’enorme pastore abruzzese e lui ha preso di mira me. Ho visto il mio volto allo specchietto di un’auto: non avevo più il labbro"

A sinistra, un esemplare di pastore abruzzese e a destra, Riccardo De Marco

A sinistra, un esemplare di pastore abruzzese e a destra, Riccardo De Marco

Colli del Tronto (Ascoli Piceno), 9 ottobre 2021È passata una settimana, ma per Riccardo De Marco, giovane di 33 anni di Colli, l’incubo è ancora davanti ai suoi occhi. "Ero davanti a un ristorante di Ancarano, aspettavo mio padre. Così, prima di entrare, ne ho approfittato per godermi quel sole di ottobre che ancora ricordava l’estate. Sentivo le voci di due bambini che giocavano festosi, poi ho visto quel grosso cane sdraiato a terra. Niente lasciava presagire quanto sarebbe accaduto da lì a pochi minuti".

Che cosa è accaduto?

"Stavo guardando il telefonino, quando sono stato richiamato dalle urla terrorizzate dei due bimbi: ho alzato gli occhi è ho visto una scena raccapricciante. Il cane, di grossa taglia, un pastore abruzzese, stava aggredendo il bambino di sette anni, era su di lui, con una rabbia inaudita, ho visto tra le sue fauci la testa e il volto del bambino, che urlava terrorizzato, gli faceva eco il fratellino. Una scena che non riesco, a distanza di giorni a cancellare dalla mia mente. E’ passata una frazione di secondi, non ho ragionato, non ho esitato, ho iniziato a correre, come non facevo da quando era piccolo, verso il cane, sperando di fargli mollare la presa. Ho avuto paura che lo ammazzasse. Credo che se non fossi intervenuto il bambino poteva essere ucciso per la violenza dell’animale".

E poi che cosa è successo?

"Tutto si è risolto in un secondo, il cane ha mollato il bambino e si è scagliato contro di me, con la stessa violenza. Mi ha dato una testata violentissima, con tutto il suo peso, che mi ha stordito e poi mi ha azzannato il viso. Una violenza incontrollata. E’ accaduto tutto improvvisamente".

Ha avuto molta paura?

"Certo, non sono stati momenti semplici. Per fortuna alla fine sono intervenute delle persone e l’animale mi ha mollato, non so cosa sarebbe potuto succedere. Sono rimasto impietrito, sentivo il sangue che mi colava dal volto, sentivo le urla disperate dei genitori del bambino, il sangue a terra, la gente che urlava per scacciare il cane. Mi sono messo le mani al volto, ho controllato che non avessi danni agli occhi, poi mi sono guardato su uno specchietto di un’auto e ho fatto la terribile scoperta, ho visto che il cane mi aveva sfigurato, mi aveva strappato il labbro superiore".

Cosa ricorda di quel momento?

"Sono stati momenti terribili. Mio padre quando è arrivato era fuori di sé, urlava disperato, mi ha preso in auto e mi ha accompagnato in ospedale, al pronto soccorso del Mazzoni di Ascoli, dove sono rimasto fino alle 22, dove mi hanno medicato e suturato le ferite".

Ha salvato il bambino, è stato un eroe. Lo rifarebbe di nuovo?

"E’ l’istinto, volevo aiutare il bambino, volevo salvargli la vita e credo di aver raggiunto l’obiettivo".

E’ contento di questo, nonostante le sofferenze che l’aspettano?

"Certo, la vita è sacra, ripeto, in quel momento non ho pensato molto, ho cercato solo di aiutarlo, volevo salvarlo".

Si è sentito con i genitori del bimbo?

"Sì, ci sentiamo tutti i giorni. Sono disperati, al bambino non si sa quanti punti hanno messo alla testa che hanno ricostruito e al volto, il suo è un altro calvario, dovrà anche lui sottoporsi ad una plastica facciale, ma per fortuna è vivo. Abbiamo ferite profonde, ma siamo entrambi vivi e la vita ci aiuterà a guarirle".