Si cercano alberghi per ospitare i positivi

Piunti: "Ho chiesto un vademecum con le linee guida da seguire su pasti, sanificazioni, sicurezza e ecompetenze. Poi mi confronterò con la categoria"

Migration

Anche gli hotel della riviera dovranno attrezzarsi per ospitare casi positivi al covid. I titolari delle strutture alberghiere di San Benedetto verranno presto allertati sulla modalità di partecipazione all’accordo stipulato la settimana scorsa fra regione, protezione civile, Anci e associazioni di categoria. In base a tale accordo, ogni Area Vasta delle Marche deve individuare all’interno del proprio territorio almeno due strutture da utilizzare per l’accoglienza di persone che sono risultate positive al coronavirus ma che non hanno necessità di ricovero. Fra queste, pazienti dimessi dagli ospedali, individui in isolamento fiduciario, persone che rientrano dall’estero e alle quali è stato prescritto un periodo di quarantena, senzatetto. Le novità arriveranno nell’arco di pochi giorni. "Questa mattina – ieri, nda - ho avuto un incontro con il direttore di Area Vasta 5 Cesare Milani e il direttore del dipartimento igiene Claudio Angelini – dice il sindaco Pasqualino Piunti – e mi è stata prospettata la questione degli alberghi. Dal canto mio, ho fatto richiesta di un vademecum universalmente valido per aderire al patto. Un protocollo che, in buona sostanza, detti le linee guida definendo competenze sulla gestione dell’accoglienza, le sanificazioni, la somministrazione dei pasti e tutte le necessarie misure di sicurezza da adottare".

Sono numerose, le problematiche che la società intera si trova ad affrontare nella difficile gestione della pandemia. Tra queste, la mancanza di posti letto nei reparti, ma anche tutte le incognite derivanti da una permanenza in famiglia, dove il regime di quarantena non può essere adeguatamente monitorato. Da qui, l’esigenza di reperire hotel. "Nei prossimi giorni avremo il documento richiesto – continua il primo cittadino – dopodiché mi relazionerò con le associazioni di categoria per fare il punto della situazione". Nello specifico, la regione ha richiesto ad ogni Area Vasta una struttura principale e una di riserva, nel caso la prima non possa essere utilizzata. Ma finora, le principali associazioni di categoria del territorio rivierasco non sono state avvisate da Ancona. Dal canto suo, Gaetano De Panicis (Assoalbergatori) ha messo in chiaro l’assoluta disponibilità a trovare delle soluzioni adeguate, rimarcando però che sarebbe necessario allertare anche i titolari di bed and breakfast. Invece secondo Luciano Pompili (Federalberghi) bisognerebbe utilizzare le strutture aperte tutto l’anno, in quanto più adatte ad un’accoglienza invernale. In tal senso, bisognerebbe procedere al più presto ad una conta degli alberghi non stagionali, che rappresentano approssimativamente il 15% dell’offerta turistica locale. "Dobbiamo procedere insieme, profondendo uno sforzo unanime – conclude Piunti – la nostra è e rimane una città accogliente, nella bella stagione e nel momento del bisogno".

Giuseppe Di Marco