Sisma, la firma di Boeri sulla 'nuova Arquata'

Ecco il progetto dell’archistar di fama internazionale. Franchi: " La professionalità darà velocità anche all’esecuzione dei piani di recupero"

L'archistar Stefano Boeri

L'archistar Stefano Boeri

Arquata del Tronto (Ascoli Piceno), 24 maggio 2020 - La nuova Arquata sarà firmata da Stefano Boeri, archistar di fama internazionale. ‘Mate’, società cooperativa di architetti capitanata da Boeri, si è infatti aggiudicata la gara europea telematica indetta dalla Regione Marche per l’affidamento dei servizi tecnici per la redazione dei piani urbanistici attuativi. Il progetto comprende anche sei frazioni. L’importo netto contrattuale ammonta a 340.412 euro e il tempo di esecuzione del servizio è di 156 giorni. Boeri è la seconda volta che affronta la sfida di riprogettare un intero territorio e ricostruire un paese che non c’è più: pochi mesi fa, sempre con il gruppo ‘Mate’, si era aggiudicato la redazione del piano attuativo per la ricostruzione di Castelsantangelo sul Nera, in provincia di Macerata, altro paese devastato dalle scosse del 2016. "Ricostruire un paese che non c’è più – aveva detto Boeri in quell’occasione – significa ascoltare e capire i comportamenti e gli stili di vita dei cittadini e quindi provare ad avere una prospettiva che non sia quella di ricostruire l’identico ma l’autentico. Un paese che rinasce con un’architettura di qualità nel rispetto di quello che è stato, ma senza l’ossessione di rifare tutto in maniera identica, anche perché sarebbe impossibile". Ad Arquata la notizia è stata accolta positivamente: "Siamo contenti – ha detto il vice sindaco Michele Franchi – che abbia vinto un architetto di fama internazionale, e che che con lui ci sia un consorzio di professionisti di alto livello. La loro professionalità darà velocità anche all’esecuzione dei piani di recupero". Il tema dei tempi è sicuramente fondamentale: a quattro anni dalle scosse la ricostruzione ancora non si vede, con ovvie conseguenze sul tessuto sociale ed economico di questi luoghi. I mesi estivi, poi, avrebbero potuto segnare il definitivo rilancio turistico dell’entroterra, vista la grande richiesta di vacanze all’aria aperta e ampi spazi: l’Appennino sarà una delle mete più gettonate, ma la zona colpita quattro anni fa dal sisma non potrà cogliere questa occasione. Ecco quindi che qualsiasi segnale in questo senso è ben accetto: l’ultimo è quello evidenziato da Italia Viva Marche. "Il coordinatore nazionale Ettore Rosato – si legge in una nota – ha preso l’ impegno di far includere nel decreto per sbloccare i cantieri, misure che consentano ai sindaci del territorio e al commissario per l’emergenza Legnini di applicare procedure semplificate per le opere di ricostruzione per il sisma del 2016 che ha così duramente colpito buona parte del nostro territorio".