"Situazione critica nel Piceno, chiediamo lo stato di emergenza"

Siccità, Aguzzi: "Nell’Ascolano attivati tutti i pozzi possibili"

La Regione chiederà lo stato di emergenza per le province di Ascoli e Pesaro Urbino. Meno probabile, invece, la richiesta per quella di Macerata. E’ stato annunciato ieri dall’assessore all’ambiente Stefano Aguzzi, in seguito all’incontro del Comitato tecnico regionale (composto da Protezione civile, prefetture ed enti locali) con l’osservatorio del distretto dell’Appennino centrale per fare il punto sulla situazione idrica. "Stiamo predisponendo gli atti per redigere la relazione, che dovrebbe essere completata entro questa settimana", spiega l’assessore. Il quadro è simile a quello del Pesarese, con una differenza però. Da una settimana è stato aperto il pozzo di Burano, con una portata di 200 litri al secondo (per un totale di 350 litri se sommati al pozzo di Sant’Anna) per soccorrere il fiume Metauro e far sì che non si secchi. E, se necessario, potrebbe essere aumentata la portata di altri 100 litri per il pozzo di Burano. "E’ critica e difficile la situazione per Ascoli con un’aggravante rispetto a quella del Pesarese – spiega quindi Aguzzi –: nell’Ascolano, sono stati attivati tutti i pozzi possibili. Ad oggi è garantito il servizio idropotabile in tutta la provincia, ma se il quadro dovesse peggiorare ancora (e ovviamente speriamo di no), non ci sarebbero ulteriori pozzi dai quali prelevare, a differenza di Pesaro-Urbino. Resta quindi alta l’attenzione, con un richiamo forte: no agli sprechi perché, soprattutto su Ascoli, non ci sarebbero altre fonti di approvvigionamento. In quasi tutti i Comuni ormai c’è l’ordinanza antispreco, così come ordinato dalla Regione". L’assessore aggiunge che nella relazione vanno confrontati i dati, i costi e i servizi rispetto agli anni passati, in quanto lo stato di emergenza prevede anche rimborsi. E, nel caso di Ascoli, ci sono le condizioni per farlo. Oltre alla siccità, la Regione è impegnata nella gestione dei fondi del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) e del Por Fers (Fondo europeo di sviluppo regionale), che ammonterebbero rispettivamente a 15 e 50 milioni di euro per le Marche. L’ufficialità per questi ultimi non arriverà prima del prossimo ottobre. Ma i progetti riguarderanno tutto il litorale delle Marche per il dissesto idrogeologico e la difesa della costa. E, per l’Ascolano, è previsto un intervento sulla riserva naturale regionale Sentina, a San Benedetto.