Social network, croce e delizia dei ragazzi

La metà degli studenti ha uno smartphone e lo usa quasi sempre per chattare: "Tanti amici da tutto il mondo ma anche bullismo"

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Hai uno smartphone? Se sì, in che modo lo utilizzi? Una piccola indagine tra i ragazzi per scoprir il mondo del web. Quasi la totalità dei ragazzi ha risposto di avere uno smartphone personale. E che per il 50% del tempo viene utilizzato per chattare, il restante tempo è dedicato ai social e ai giochi. Sul fronte social network, Instagram e Messanger sono tra i più quotati per chattare e conoscere nuovi amici, Tik Tok per passare il tempo e per divertirsi, Twitch per vedere video. Ma si tratta di mezzi che ermettono di interagire con gli altri o esprimere la propria creatività? Qui gli studenti si dividono e vengono messi in luce i molteplici e diversi punti di vista: alcuni dei ragazzi dicono che i social non servono né all’uno né all’altro scopo, ma che servono per informarsi sugli avvenimenti o accadimenti del mondo, altri pensano che invece siano fondamentali sia per interagire, che per esprimere se stessi: insomma, pro e contro.

Tra i "pro": conoscere ragazzi e ragazze da tutto il mondo, che condividono le nostre stesse passioni o hobby, giocare con giochi e piattaforme on-line, scambiarsi opinioni, chattare, interagire. Un altro importante punto a favore deriva dal pubblicizzare la propria attività imprenditoriale, che sia un’azienda, un marchio, un’attività ricettiva o ludica. Infine, comunicare e far circolare idee e pensieri. Tra i "contro": la mancanza di privacy, episodi che possono scaturire in bullismo in rete, la circolazione di notizie false (fake news) e quindi di conseguenza gente che dà credito alle stesse e le fa circolare in rete; alcuni di loro infine, pensano, che dall’uso continuativo ed eccessivo degli schermi potrebbero avere in futuro problemi alla vista. Ma come sono stati usati i social network, durante il lockdown e durante questa pandemia in generale? Innanzitutto la scuola e l’uso del registro elettronico usato per la Dad è stato fondamentale per i ragazzi non solo per seguire le lezioni ma anche per rimanere comunque connessi con i propri compagni di classe. Oltre a questo, i ragazzi dicono di aver trovato il modo di stare insieme anche al di là dell’orario scolastico giocando a dei giochi online nell’orario pomeridiano. E sul fronte del cyberbullisimo? Quasi la totalità dei ragazzi intervistati dice di non essersi mai trovato in mezzo ad una situazione di cyberbullisimo, una piccola parte di loro invece, dice di aver avuto episodi sporadici e riconducibili a offese o insulti, ricevuti su uno dei social network ormai più usato dai ragazzi: Tik Tok.

Altri denunciano azioni non tanto persecutorie, quanto di isolamento e di emarginazione di propri amici, da gruppi o da comitive… La reazione in questo caso è stata la presa di posizione in difesa del compagnoa e l’uscita dal gruppo in questione.