Montegallo: l’opposizione richiama la maggioranza ad una gestione più oculata delle risorse disponibili. Dopo il consiglio comunale straordinario per la variazione di bilancio si accende il dibattito politico: "Sono soldi pubblici sciupati per inerzia e incapacità di giudizio". E’ il commento lapidario della minoranza. "Il giorno 29 maggio – proseguono –, si è tenuto il consiglio comunale con all’ordine del giorno la proposta di due delibere, riguardanti il riconoscimento di due debiti fuori bilancio, relativi a due cause perse dal Comune di Montegallo. La prima delibera riguarda i lavori di ristrutturazione della casa popolare adiacente al Coc (Centro Operativo Comunale), ritardi e sospensioni varie hanno dato luogo ad un contenzioso tra la ditta appaltatrice ed il Comune. Al fine di evitare una controversia giudiziaria la ditta appaltatrice proponeva all’amministrazione un accordo bonario con il riconoscimento in suo favore di 26.000 euro circa. Il Comune non accettò la proposta, pertanto la ditta lo citò in giudizio con l’intento di ottenere una congrua somma in virtù dei lavori effettuati. Il tribunale di Ascoli Piceno ha condannato il Comune a pagare la cifra complessiva di 48.000 euro circa, di cui 23.000 circa come indennizzo per i lavori eseguiti. La seconda delibera riguarda l’esproprio (avvenuto dopo il sisma del 2016) dei terreni in zona Piane Ascolane dove sono state realizzate le Sae. La Corte d’appello di Ancona, su ricorso di un proprietario che all’epoca dei fatti non riteneva congrua l’offerta ricevuta, ha condannato il Comune a pagare la somma complessiva di 114.000 euro circa, riconoscendo al ricorrente l’errata valutazione del bene espropriato. Quanto descritto sta portando le casse comunali in una situazione di oggettiva sofferenza. La cattiva conduzione delle procedure amministrative, una scarsa attitudine a riconoscere anche una parziale ragione dei ricorrenti, tentando di giungere a dei compromessi prima di arrivare allo scontro, sta costringendo il Comune di Montegallo a pagare cifre considerevoli. Inoltre – arriva l’ultimo colpo di bacchetta -, il fatto che i giudici riconoscano delle somme vicine a quelle richieste dai ricorrenti (nel secondo caso addirittura maggiori), evidenzia dei limiti nel saper valutare in modo oggettivo le ragioni delle parti, riteniamo che molte di queste situazioni potevano essere evitate, esercitando e lavorando con una maggiore accuratezza e responsabilità nella gestione delle risorse pubbliche, nell’interesse unico dell’Ente e dei cittadini".
Maria Grazia Lappa