Sorpasso e violenza, 64enne a processo

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Lesioni personali aggravate, violenza privata e minacce. Queste le accuse per le quali è finito sotto processo un uomo di 64 anni di Perugia protagonista di un movimentato episodio avvenuto il 21 ottobre del 2020 lungo l’Ascoli-Mare. Alla fin fine l’episodio potrebbe essere etichettato come una lite fra automobilisti con il perugino, difeso dall’avvocatessa Rita Occhiochiuso, che detti reati li avrebbe commessi nei confronti di una donna ascolana che però, assistita dall’avvocato Claudio Voltattorni, lo ha denunciato per quanto avvenuto. Quel giorno la 39enne percorreva la superstrada per andare al lavoro a Porto d’Ascoli. Ha superato una Fiat 500, quando alle sue spalle è giunta una vettura a velocità molto sostenuta. "Quando ho ultimato il sorpasso mi sono riportata sulla corsia di destra; mi ha affiancato una vettura, una Honda grigia, stringendomi volontariamente sulla destra al limite del guard rail; mi si è poi messo davanti ed ha cominciato ad alternare frenate ad accelerazioni, inchiodando per tre volte consecutive" è il racconto della donna della parte iniziale dell’accaduto. In sintesi il conducente protestava per la manovra fatta precedentemente dall’ascolana. La donna è uscita a Monteprandone, convinta che fosse finito tutto lì. Ma non era così. "Al secondo stop è ricomparsa l’auto di prima, mi ha affiancata salendo sul cordolo spartitraffico e ha speronato la mia auto, ha proseguito leggermente la marcia fino a tagliarmi la strada". L’uomo quindi è sceso dall’auto cominciando ad urlare contro la donna. "E’ una cretina, deficiente, ti trovo e ti ammazzo" le avrebbe detto cominciando a dare colpi all’auto. "Ha tentato di aprire la portiera ma io, impaurita, le avevo bloccate dall’interno". Mentre lui armeggiava col telefonino, la donna non si è persa d’animo e, benché impaurita, ha scattato e qualche foto a lui e alla sua auto. Fotografie indispensabile per risalire all’identità dell’uomo. E’ quindi scattata la denuncia che ha convinto la Procura di Ascoli a indagare sull’accaduto, tanto che il perugino è finito sotto processo. La donna quel pomeriggio fece ricorso alle cure del pronto soccorso dell’ospedale Mazzoni di Ascoli dove fu assistita per un forte stato d’ansia che si è protratto nel tempo. I danni stimati alla sua auto, speronata e colpita dall’automobilista, sono stati stimati in 10.000 euro.

p. erc.