
L’assessore Silvestri: "Nelle prossime settimane organizzeremo un tavolo, per capire come mai alcuni lavori non siano stati ancora completati. Occorre velocizzare le pratiche".
Oltre duecento. Tanti sono i cantieri allestiti in città, la maggior parte dei quali nel centro storico. Tra 110, sisma e ristrutturazioni varie, in pratica, in giro è pieno di gru e di impalcature. Con i conseguenti disagi che ne derivano, specialmente al traffico. Il vero problema, però, riguarda il fatto che alcuni di questi sono in ritardo sui tempi previsti, per colpa delle imprese che non riescono a garantire il rispetto del cronoprogramma originario. Per far sì che si possa accelerare, dunque, il Comune intende mappare i vari cantieri presenti sotto le cento torri e monitorarli, con assidua frequenza. "E’ una situazione che, indubbiamente, va presa di petto – spiega l’assessore comunale Gianni Silvestri –. Nelle prossime settimane organizzeremo un tavolo, anche con la polizia locale e i rappresentanti delle ditte, per capire come mai alcuni lavori non siano stati ancora completati e anche per individuare una strategia da attuare per velocizzare le tempistiche. Bisogna far sì, in ogni modo, che vengano rispettate le scadenze. Contiamo centinaia di cantieri, soprattutto in centro. Questa è una buona notizia, perché vuol dire che la città avrà presto un look migliore. Però le imprese vanno sollecitate a non dilungarsi troppo. Alcune impalcature, ad esempio, sono lì da anni e vengono ormai utilizzate come parcheggi privati. Ciò è inaccettabile e anche per questo coinvolgerò anche la polizia locale nell’incontro".
Ciò che preoccupa l’assessore, poi, è il fatto che in alcuni cantieri sembra non ci siano mai maestranze a lavoro. "Effettivamente è così – conferma Silvestri –. Diversi di questi cantieri sembrano completamente fermi. Per quelli che sorgeranno in futuro faremo in modo che ci sia un montaggio delle gru condiviso, soprattutto tra cantieri vicini e confinanti. Ben vengano tutte queste ristrutturazioni, che portano lavoro e consentono alla città di diventare qualitativamente migliore, ma occorre assolutamente velocizzare le pratiche".
Matteo Porfiri