Nuova amministrazione di centrodestra, oppure ritorno in maggioranza dei fuoriusciti con rimpasto di giunta. È questo il bivio di fronte al quale si trova l’attuale coalizione di governo cittadino, che deve decidere se inaugurare una fase del tutto diversa del mandato oppure rimettere insieme i cocci del vaso. Ma l’ipotesi più accreditata, a questo punto, è quella dell’apertura alla minoranza. Ed è vero che, numericamente, bastano due consiglieri per ricostituire la maggioranza, ma in questo modo il blocco di destra ne uscirebbe spaccato. Più sensato e politicamente organico sarebbe, viceversa, l’ingresso da parte di tutti e sei i consiglieri di destra, ma ovviamente l’operazione dovrebbe avere luogo secondo precise modalità. Intanto l’iniziativa dovrebbe avvenire dopo il consiglio di sabato, teatro della probabilissima rottura fra Pasquali, De Renzis e Spazzafumo. Il punto è che per ricucire lo strappo si renderebbe necessario un rimpasto di giunta: l’ipotesi, in tal senso, vedrebbe la delega al turismo passare da Campanelli a Sebastiani, con l’assessora del Centro Civico che manterrebbe comunque lo sport.
Al bilancio sempre Pellei, mentre l’urbanistica sarebbe da assegnare ad un tecnico. Finora però non è stata presa alcuna decisione in merito, e questo fa pensare che sull’altro fronte ci siano ampi spiragli di manovra. Oltretutto va fatto presente che in consiglio non andrà alcuna delibera sull’apertura di via Lombroso, iniziativa che era stata portata avanti da Pasquali. Ecco quindi che i due consiglieri fuoriusciti potrebbero votare sfavorevolmente il bilancio consolidato segnando, se così fosse, l’allontanamento definitivo dal primo cittadino. Con un’eventuale bocciatura del consolidato, comunque, va detto che l’amministrazione non è affatto costretta a dimettersi, ma a quel punto avrebbe tutte le carte in regola per formare una nuova maggioranza.
In un possibile schema di questo tipo, quindi, alla destra andrebbe l’assessorato all’urbanistica e alla cultura, ma in forse sarebbe anche il sociale.
Infatti un ingresso della destra pare non risulti gradito a Rivoluzione Civica e questo vuol dire che anche le deleghe di Andrea Sanguigni potrebbero essere riassegnate. Ma l’intreccio non finisce qui. Qualora si formi una nuova coalizione infatti, c’è anche la possibilità che sia lo stesso sindaco ad entrare in un partito (i più papabili sarebbero Fratelli d’Italia o Lega ndr. ) per ufficializzare il neonato sodalizio. Una volta realizzato questo cambiamente, la situazione sarebbe ben diversa. A quel punto infatti la maggioranza potrebbe contare sui voti favorevoli (e presumibilmente stabili) della destra, del Ccp, di Libera e di San Benedetto Viva. E ripristinare così, come all’inizio, la presenza di 16 consiglieri. Però la squadra originaria, fra gli altri, annoverava Simone De Vecchis, Pasquali e Barlocci in consiglio, nonché Lina Lazzari in giunta: tutte figure teoricamente riconducibili al centrosinistra che, progressivamente, hanno abbandonato la nave.
Giuseppe Di Marco