Sport ed etica, il rugby contro il cyberbullismo

Negli istituti Agrario e Alberghiero la Fainplast Amatori Ascoli e le lezioni per aiutare i ragazzi: "Pronti a trasmettere i nostri valori"

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La lotta contro il bullismo e contro il suo fenomeno più insidioso e che ha a che fare con i social, il cyberbullismo, passa per l’insegnamento dei valori etici e sportivi. E qui non poteva che essere il rugby a poter fornire l’esempio migliore da seguire per favorire l’inclusione, fare squadra e combattere le discriminazioni di ogni genere. Lodevole il progetto che sarà portato in classe dagli istituti Agrario e Alberghiero ‘Ulpiani’ di Ascoli, insieme al prezioso contributo offerto dalla Fainplast Amatori Rugby Ascoli. Con ‘prevenzione e contrasto del fenomeno del cyberbullismo, saranno 9 le lezioni spalmate su due lunedì e rivolte a 260 studenti per sensibilizzare i più giovani al rispetto del prossimo. "Questo progetto ci vedrà coinvolti tra i banchi di scuola – commenta Nando Gozzi, presidente della Fainplast Amatori Rugby Ascoli –. Siamo stati scelti dall’Ulpiani per una bellissima iniziativa volta a combattere il bullismo e il cyberbullismo. Il primo incontro rivolto agli studenti è previsto per lunedì 17 ottobre dalle 8 alle 13. Il secondo invece andrà in scena lunedì 24 dalle 9 alle 13. Esattamente una settimana dopo. Gli appuntamenti avverranno sul campo all’aperto della struttura scolastica o all’interno di quella coperta".

"Ci rapporteremo – continua il presidente – con tantissimi alunni e ogni lezione sarà rivolta a gruppi di 30-40 studenti alla volta. La cosa bella è stato scegliere il rugby per i valori etici ed educativi che riesce a trasmettere. Di questo ringrazio il dirigente scolastico e le professoresse Giovannozzi e Mancini che hanno avuto questa brillante illuminazione. Nel nostro mondo il fare squadra e la solidarietà sono un tutt’uno. Non ci sono differenze di alcun genere. Non va discriminato nessuno. All’interno di una squadra di rugby ci sono 15 giocatori e 6 vanno in panchina. Tutti sono importanti. Si fa gruppo tutti insieme. Chi è in difficoltà o sbaglia non viene emarginato, bensì incoraggiato e aiutato ad esprimersi da tutti gli altri. Proprio una regola fondamentale è quella secondo la quale con l’arbitro non si può parlare. Il direttore di gara sta in campo per divertirsi come fanno tutti gli altri giocatori. Le sue decisioni vanno rispettate e accettate come tutti i compagni di squadra. Si sta insieme e si condivide tutto. Poi si fa merenda, pranzo o cena".

Se a scuola a volte vengono riscontrati casi di bullismo, ancor più seri possono essere i pericoli a cui si va incontro attraverso l’utilizzo di computer, smartphone e altri dispositivi similari. Molti i giovani che spesso finiscono intrappolati in quello che può diventare un vero incubo. "Crescere e formarsi presuppone il contatto umano – prosegue –. Davanti ad un monitor questo contatto non c’è. Nella vita di tutti giorni cresciamo e formiamo la nostra identità rapportandoci con l’altro. Tutto ciò che è ghettizzazione o snobbare il prossimo nel rugby non può venire ad esistenza".

E proprio come nella vita, l’umiltà e la capacità di lavorare in gruppo sono doti fondamentali da imparare. "Nessuno sale in cattedra. Il primo della classe non esiste. Un’altra regola fondamentale di questo meraviglioso sport è che, durante la gara, si cerca di conquistare terreno di gioco avanzando, mettendo in atto delle abilità, ma passando la palla sempre indietro al compagno di squadra. In questo gesto c’è un’assoluta manifestazione di lealtà nei confronti dell’avversario".

Massimiliano Mariotti