Stadio Ascoli, Ameli: "Per la curva Sud al momento non ci sono i fondi"

Il consigliere Pd: "Si può pensare a un partenariato con il privato"

La curva Sud mobile, rimossa dopo l'inaugurazione della nuova tribuna Est

La curva Sud mobile, rimossa dopo l'inaugurazione della nuova tribuna Est

Ascoli, 15 ottobre 2019 - Sullo stadio Del Duca sono tanti gli argomenti in ballo: c'è la questione della curva Sud da demolire e ricostruire, il rapporto tra amministrazione e società, il nuovo terreno di gioco che dovrà essere realizzato nei prossimi mesi, l'intervento di sistemazione della copertura della tribuna est. Insomma, un lungo elenco di cose che rientra nel complessivo progetto relativo allo stadio, che dovrà vedere il Comune e l'Ascoli andare a braccetto per la definizione delle progettualità future, a partire proprio dalla curva Sud.

In questi giorni il sindaco Fioravanti e l'assessore allo sport Stallone hanno incontrato il presidente Tosti e il direttore generale Lovato proprio per parlare di tutti questi aspetti, che sul fronte politico non mancano mai di accendere la polemica: l'ultima è stata innescata via social da Francesco Ameli, capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale, che in un post ha attaccato l'amministrazione rispetto alla questione della curva Sud, la cui demolizione è prevista per il periodo della sosta invernale del campionato. "La cosa che sfugge ai più, o che forse non è stata compresa, è che ad oggi non è finanziata con le ordinanze sul sisma fin qui emanate. L'opera è passibile di finanziamento ed è caricata sulla piattaforma delle opere pubbliche per un importo di 6,5 milioni: e comunque l'amministrazione dovrà scegliere se dare, ad esempio, priorità al complesso di Sant'Angelo Magno o alla curva. Pertanto le tante dichiarazioni fatte fino ad ora - ha attaccato Ameli - rischiano di mandare in confusione le tante persone che seguono la tematica stadio".

"Nei prossimi giorni, in qualità di consigliere comunale, mi attiverò presso gli uffici dell’Ufficio ricostruzione per avere informazioni circa la possibilità di ricostruire dopo che è stato dato un diniego tecnico al finanziamento della demolizione, e capire quali atti sono stati depositati dal Comune. Di certo potrebbe essere finanziata con i fondi comunali relativi all'assicurazione, ma a quanto ammontano queste disponibilità? Riuscirebbero a coprire l’intera opera? Se così non fosse, bisognerebbe comunque aspettare la finanziabilità con una nuova ordinanza del piano opere pubbliche, che purtroppo non penso sia imminente visto le grandi difficoltà che si hanno sugli appalti e la ricostruzione pubblica. Aggiungo: se l’opera pubblica in futuro sarà gestita da un privato, potrebbe essere una soluzione anche la proposta di un partenariato pubblico privato, previsto dall’ordinanza commissariale. Di certo si sta procedendo con lentezza. E non è un caso se anche all’assemblea precongressuale Anci Marche alla quale ho partecipato in qualità di coordinatore dei giovani amministratori il grido dei sindaci è stato unanime: serve un provvedimento straordinario come quello per Genova altrimenti la ricostruzione rimarrà ferma al palo".