Stessa richiesta, stavolta respinta Per Caselle niente oblazione

Sono imputati. Longino Carducci,. Fausto Latini. e Luigi Merli

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Se la richiesta di oblazione è andata a buon fine nel processo per i miasmi a Castel di Lama e Villa Sant’Antonio, la stessa strategia difensiva non ha avuto accoglimento in un altro processo per i cattivi odori provenienti dall’impianto Piceno Consind a Caselle di Maltignano. In questo caso sono imputati il presidente di Uniproject Longino Carducci, l’amministratore Fausto Latini e l’ex presidente del Piceno Consind Luigi Merli. Hanno presentato richiesta di oblazione per alcuni dei capi di imputazione ma il giudice del tribunale di Ascoli Claudia Di Valerio l’ha respinta. Il processo riguarda fatti collocati fra il 2016 e il 2018 e fanno riferimento ad uno smaltimento di rifiuti che la Procura di Ascoli ritiene eccessivo, quantificandolo nel doppio del limite di 350 metri cubi al giorno per cui l’impianto aveva regolare autorizzazione. Una situazione che ha determinato cattivi odori che hanno arrecato grave disagio alla popolazione residente a Caselle di Maltignano e nelle zone circostanti, con ripetute segnalazioni pubbliche e all’autorità giudiziaria. I tre dirigenti sono accusati anche di violazioni alle prescrizioni della Provincia di Ascoli e di aver accettato quantitativi di percolato superiori al 5% del carico idraulico dell’impianto. E’ contestato inoltre l’utilizzo di un nuovo pozzetto fiscale per cui era necessaria la specifica autorizzazione. Anche i rifiuti catalogati come pericolosi sarebbero stati spostati all’interno dell’impianto senza adempiere al compito di compilare gli appositi registri. Latini deve rispondere anche di non aver messo immediatamente a disposizione dei tecnici dell’Arpam i registri di carico e scarico dei rifiuti accettati nell’impianto.