Ascoli, 25 aprile 2025 – “È la prima volta che subisco un sopruso, sulla mia pelle. E questa cosa va raccontata, deve uscire. Qualcuno deve rispondere di quello che è successo”.
E’ uno striscione antifascista a destare scalpore nella mattinata della Festa della Liberazione ad Ascoli, e non solo. “25 aprile, buono come il pane, bello come l’antifascismo”. Questa la frase riportata, in rosso, su un telo bianco appeso appena fuori il negozio ‘L’Assalto ai Forni’, in piazza Arringo.

“Abbiamo affisso lo striscione – racconta la proprietaria del forno, Lorenza Roiati -, come facciamo ogni anno, e verso le otto del mattino è arrivata una volante della polizia in divisa. Gli agenti si sono fermati e mi hanno chiesto chi avesse messo lì lo striscione. Abbiamo risposto che era nostro. Hanno subito chiamato i loro superiori, davanti a me, con un atteggiamento inquisitorio, come a dire: ‘Adesso ti facciamo vedere noi’. Dopo dieci minuti di telefonata, immagino abbiano appurato che il contenuto dello striscione non rappresentava reato né alcun problema, e così mi hanno chiesto i documenti, che non avevo con me. Hanno preso comunque nome, cognome e data di nascita, e se ne sono andati. Poi sono tornati altri tre agenti, in borghese, a chiedere la stessa cosa”.
“Finché ci sarà un solo fascista sulla faccia della Terra ci sarà un buon motivo per essere antifasciste. Ecco perché non ci fermeranno mai. Buona Resistenza a tutte e a tutti!”. Scrivono sui social i proprietari del forno sotto la foto dello striscione. “Ho voluto ricordare gli 80 anni della fine del nazifascismo – continua Roiati - con una frase semplice e gioiosa. E trovo gravissimo che questo venga messo in discussione. Per fortuna la notizia ha fatto rapidamente il giro dei social. Spero che alla fine ci sia una reazione collettiva e che si rendano conto della figuraccia che stanno facendo”.
I deputati del Pd: “Piantedosi chiarisca”
I deputati democratici marchigiani del Partito Democratico, Augusto Curti e Irene Manzi annunciano la presentazione di un'interrogazione parlamentare al ministro dell'Interno per fare piena luce su quanto avvenuto ad Ascoli Piceno, dove Lorenza Roiati, imprenditrice e titolare della panetteria ‘L'assalto ai forni’, è stata oggetto di un doppio intervento delle forze dell'ordine e di un'identificazione in seguito all'esposizione di uno striscione antifascista nel proprio esercizio commerciale.
“Prendiamo atto delle parole del Questore ma è doveroso chiarire - dichiarano i dem - per quali motivi un atto perfettamente legittimo e in linea con i principi costituzionali sia stato oggetto di attenzione da parte delle forze dell'ordine, fino al punto di identificare una cittadina che ha semplicemente scelto di esprimere un valore fondante della nostra democrazia: l'antifascismo. Chiedereremo al Ministro Piantedosi se esistano disposizioni o direttive che giustifichino interventi di questo tipo".