Ascoli, 27 aprile 2025 – Ad Ascoli Piceno si infiamma la polemica attorno al caso di Lorenza Roiati, titolare del panificio "L'assalto ai forni", controllata due volte dalla polizia locale dopo aver esposto un lenzuolo con la scritta: "25 Aprile buono come il pane, bello come l'antifascismo" e ora vittima di striscioni che minacciano lei e la sua attività.

Nella serata di sabato 26 aprile, a poca distanza dalla Questura, è comparso un primo striscione con la scritta "Ai forni", in cui era stata cancellata la parola "L'assalto", alludendo in modo ambiguo al nome del panificio. Poche ore dopo, un secondo striscione è stato affisso in viale De Gasperi, recitando: "Da quel forno un tale fetore che diventa simpatico anche il questore".

Ricci: “Intimidazione fascista”
Sulla questione è intervenuto anche l’europarlamentare Pd e candidato di centrosinistra alla Regione Marche Matteo Ricci, che nel pomeriggio di ieri aveva effettuato un blitz al panificio: “Ad Ascoli è stato esposto uno striscione vergognoso. Un'intimidazione fascista. Chiedo a tutte le forze democratiche e antifasciste di non restare in silenzio di fronte a questa minaccia e di vigilare - dice Ricci - al Prefetto e al Questore chiedo la massima attenzione. Non lasciamo sola Lorenza. Serve far sentire la solidarietà e la vicinanza di tutte e tutti”.
Elly Schlein: "Striscioni fascisti inaccettabili”
“A Lorenza Roiati, la panettiera di Ascoli Piceno che il 25 aprile ha appeso al suo forno il lenzuolo antifascista, tutta la mia personale solidarietà e quella del Partito Democratico. Quegli striscioni intimidatori e fascisti non sono solo un insulto a lei, ma a tutte e tutti coloro che si riconoscono nei principi antifascisti della nostra Costituzione, nata dalla Resistenza”. Ha scritto sui social anche la segretaria del Pd Elly Schlein. “Con la stessa meticolosità con cui nella giornata del 25 aprile sono state chieste le generalità di Lorenza per ben due volte, auspico che si accertino i responsabili di questi insulti fascisti inaccettabili”.
Il Pd: "Silenzio assordante del sindaco”
"Suscitano sdegno e preoccupazione gli striscioni apparsi nelle ultime ore ad Ascoli Piceno dopo quanto avvenuto il 25 aprile. Il significato dei messaggi è inquietante e di chiaro richiamo fascista. Sarebbe opportuno che il sindaco Fioravanti dicesse una parola chiara e prendesse posizione, invece, di chiudersi nel silenzio di queste ore. La massima autorità della città deve tutelare tutti i cittadini e ciò non sta evidentemente accadendo. Il silenzio del sindaco è assordante”, hanno denunciato Irene Manzi e Augusto Curti, deputati marchigiani del Pd (Il sindaco poi ha risposto con un video).
Ai deputati ha fatto eco il segretario provinciale del Partito Democratico Francesco Ameli invocando una “risposta unitaria”. “Gli episodi di questa notte con l'affissione di manifesti sono l'ennesimo gesto inqualificabile da chi pensa di rimanere impunito in città. Al prefetto e al questore, chiediamo una risposta forte, così come penso che tutte le forze libere e democratiche della città e non solo debbano organizzarsi per rispondere in maniera unitaria”.
Sempre prima che il sindaco di Ascoli rispondesse: "Il grande assente 'non vedo, non sento non parlo’ è ancora una volta il sindaco di Ascoli Piceno. Fioravanti, dove sei? Visto che pare aver perso le parole, come opposizione stiamo presentando un'interrogazione in consiglio comunale nella quale chiediamo di rendere conto del suo silenzio e del comportamento della polizia municipale sui fatti del 25 aprile”, conclude Ameli.
Anche il consigliere d'opposizione Gregorio Cappelli ha denunciato pubblicamente l'accaduto, chiedendo al sindaco Fioravanti un intervento deciso in difesa dei valori costituzionali.
L’Anpi: “Lorenza ha difeso la Costituzione”
Anche la sezione Anpi di Ascoli si schiera apertamente dalla parte della fornaia Lorenza Roiati: “Non possiamo che esprimere il nostro allarme di fronte a segnali che sembrano voler reprimere chi difende la democrazia e sottovalutare chi, invece, si rifà a ideologie che la storia ha condannato”. L'associazione poi sottolinea che “mentre chi difende apertamente i valori della Costituzione subisce controlli e attenzioni, chi si rende protagonista di atti chiaramente in contrasto con i principi democratici non riceve la stessa reazione da parte delle autorità, pur essendo - secondo l'Anpi - ben noti agli addetti ai lavori”.