Ascoli, stupro di gruppo su 13enne. La Procura: "Processateli"

Sull’istanza dovrà decidere il giudice. Accusati due giovani nigeriani richiedenti asilo

Violenza

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Ascoli, 19 dicembre 2018 - È fissata per il 7 gennaio prossimo l’udienza preliminare a carico di Christopher Ehikhebolo e Patrick Boi i due nigeriani 22enni richiedenti asilo accusati di aver sottoposto a violenza sessuale il 20 ottobre 2017 una ragazzina ascolana di 13 anni. Per entrambi la Procura di Ascoli ha chiesto il processo e su questa istanza si pronuncerà il giudice. Dovrà decidere se rinviarli a giudizio, ma potrebbe anche trovarsi sul tavolo la richiesta della difesa dei due ragazzi extracomunitari di essere processati con rito abbreviato. Decisione che concorderanno con l’avvocato Umberto Gramenzi. In quella sede si costruiranno parte civile i familiari della ragazzina assistiti dall’avvocato Annalisa Corradetti.

Se ci sarà richiesta di abbreviato e se il giudice la accetterà, il processo verrà celebrato immediatamente in sede di preliminare con le carte attualmente al fascicolo; in caso di condanna gli imputati avranno diritto ad uno sconto di pena pari ad un terzo. Christopher Ehikhebolo e Patrick Boi sono accusati di violenza sessuale di gruppo su minore. Secondo l’impianto accusatorio, l’avrebbero condotta nei giardinetti di viale De Gasperi, dove, a turno, mentre uno la teneva ferma e le palpava il seno, l’altro consumava il rapporto sessuale. Tracce del dna di Christopher e Patrick sarebbero state trovate addosso alla ragazza e nei vestiti. Uno scambio di materiale biologico confermerebbe quindi il contatto fisico.

L’esame del dna è stato effettuato sui vestiti dei due ragazzi e su quelli della minorenne ascolana, oltre che su campioni prelevati nelle parti intime della stessa. Quando è stata sentita, la ragazzina ha detto che le piaceva Christopher e che era stata con lui durante l’estate ed avevano avuto rapporti sessuali consenzienti. Il fatto che lei fosse d’accordo o meno, in questo caso poco importa poiché si tratta di un maggiorenne e una minore di 14 anni per cui è comunque conclamato il reato di violenza sessuale; al più, il fatto che fosse d’accordo potrebbe contribuire a limitare la pena in caso di condanna di «Christo» col quale ha detto di essersi appartata una volta al giardino Colucci, un’altra a Porta Cartara. «Christo» nega di aver avuto rapporti sessuali completi come invece ha riferito alla polizia la 13enne. Ammetterebbe solo qualche toccamento e qualche bacio da fidanzatini. Nega assolutamente tutto, invece, Patrick Boi. Dice solo di conoscere la ragazzina, di aver scambiato con lei qualche sms, ma di non averla mai sfiorata.