Superbonus, prime mosse "Ma serve una proroga"

Il presidente dell’Ance, Massimo Ubaldi: "La scadenza a fine 2021 è troppo ravvicinata, c’è bisogno di più tempo per sfruttare bene questa opportunità"

Migration

Se la ricostruzione dovrà essere ‘il più grande cantiere d’Europa’, in queste settimane c’è molto fermento nel mondo edile per tutto ciò che ruota intorno ai vari bonus decisi dal Governo. Potremmo immaginarle come due rette parallele che fanno da binario alla ripresa del settore edile: se infatti fino a pochi mesi fa i lavori nelle aree del cratere erano considerati l’elemento principale di rilancio, ora il varo dei bonus da parte del Governo permette al comparto edile di viaggiare su un doppio canale, in parallelo. Perché poi l’edilizia non è un mondo a sé, ma anzi si trascina dietro un indotto enorme: la conferma che i bonus stiano dando elettricità al settore arriva anche dalla Cassa edile, che sta registrando un grande interesse da parte delle imprese. Quello introdotto con il ‘decreto rilancio’, il Superbonus 110%, comincia già a muovere i primi passi, come dimostra il cantiere avviato dall’impresa ascolana Panichi (vedi pezzo sotto), in un momento in cui l’edilizia del nostro territorio vive un fermento particolare anche in considerazione della ricostruzione post sisma. Una delle questioni che preoccupa il mondo dei costruttori è quella relativa ai tempi, come sottolineato dal presidente di Ance, Massimo Ubaldi: "Il Superbonus è un’opportunità, soprattutto se, come speriamo, verranno allungati i termini perché la scadenza al 2021 è impossibile per certi volumi di lavoro e considerando lo smart working degli uffici pubblici: in certi casi, infatti, servono nove o dieci mesi solo per la carte. Si parla di prorogare la scadenza a fine 2023 o 2024, il minimo indispensabile per mettere in piedi pratiche complete. C’è molto interesse da parte delle imprese – ha detto ancora Ubaldi – e tutte si stanno muovendo. Sul tema della manodopera ci aspettiamo nei prossimi mesi nuovi materiali e nuovi prodotti, che possano consentirci di utilizzare anche chi non è super specializzato. Intanto lavoriamo con la Scuola edile per la formazione di determinate figure, ma è una corsa contro il tempo".

Il superbonus ha portato quindi un certo fermento non solo tra le imprese ma anche tra i privati che vogliono ristrutturare e in questo senso è molto importante avere chiaro il quadro normativo per evitare il rischio di trovarsi a trasferire successivamente l’onere dei lavori sui condomini. L’Ance ancora non ha a disposizioni i numeri di quanto ruota intorno al superbonus, visto che questa è ancora una fase di ‘riscaldamento dei motori’: di certo ora l’attesa è tutta per la proroga della scadenza, poi si affronteranno anche le altre questioni operative, prima fra tutte quella della cessione del credito al sistema bancario, si valuterà nel prossimo futuro.

Daniele Luzi