MATTEO PORFIRI
Cronaca

Tagli alle Province, l’allarme dei sindaci

Decreto Milleproroghe e tagli alle Province: dopo l’allarme lanciato dal presidente Sergio Loggi, è la volta dei sindaci del territorio,...

Decreto Milleproroghe e tagli alle Province: dopo l’allarme lanciato dal presidente Sergio Loggi, è la volta dei sindaci del territorio,...

Decreto Milleproroghe e tagli alle Province: dopo l’allarme lanciato dal presidente Sergio Loggi, è la volta dei sindaci del territorio,...

Decreto Milleproroghe e tagli alle Province: dopo l’allarme lanciato dal presidente Sergio Loggi, è la volta dei sindaci del territorio, stretti tra l’incudine della manutenzione delle strade e il martello dei cittadini che, giustamente, protestano quando alle tasse pagate non corrispondono i servizi promessi. Nel caso del Piceno, aveva ricordato Loggi, Palazzo San Filippo deve occuparsi di oltre 900 chilometri di strade, tra le quali, ad esempio, la famosa Provinciale Mezzina, già carente di manutenzione. "Il Governo toglie risorse alle strade del Piceno per finanziare il ponte sullo Stretto". Il duro attacco arriva anche da Francesco Ameli, segretario provinciale del Pd, oltre che consigliere comunale, il quale denuncia l’impatto dei tagli annunciati dal Governo Meloni sulla viabilità del territorio. "Dal 2025 al 2036 il Governo ha deciso di sottrarre 1,7 miliardi di euro alle Province italiane destinati alla messa in sicurezza e all’efficientamento della rete stradale – spiega Ameli -. Risorse fondamentali per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle nostre strade che verranno dirottate su un’unica grande opera: il ponte sullo stretto di Messina. I soldi dei cittadini del Piceno serviranno a finanziare un progetto lontano e simbolico, mentre qui aumentano il degrado, l’abbandono e il rischio sicurezza. È uno scandalo". Ameli, poi, entra nel dettaglio della sua analisi e snocciola numeri che, onestamente, fanno paura. "La Provincia di Ascoli vedrà ridursi i fondi da oltre 8 a poco più di 4 milioni di euro tra il 2025 e il 2028: una sforbiciata da quasi 4 milioni. Ancora peggiore la situazione nel biennio 2025-2026, con un taglio del 70%: da 3.239.111 euro a soli 971.733 euro. Vuol dire fermare cantieri, rinunciare alla manutenzione e mettere a rischio la sicurezza di migliaia di pendolari, lavoratori, studenti e imprese". Matteo Porfiri