Talamonti: "Ho agito nell’interesse pubblico"

Migration

Condanna per danno erariale, la dirigente Catia Talamonti precisa la sua posizione. "Chiunque dotato di senso di responsabilità pubblica avrebbe agito esattamente come me – scrive in una nota Catia Talamonti - di fronte ad una situazione altamente problematica che, se gestita con un approccio meramente formale e distaccato, avrebbe privato tutti gli alunni delle scuole della città del servizio di mensa scolastica per due mesi durante i quali sono stati erogati, grazie alle assunzioni, circa 56.400 pasti. Le procedure di assunzione erano state avviate già nel mese di luglio, quando non era sicuramente prevedibile che si maturasse, ben due mesi dopo, l’inadempimento relativo alla mancata approvazione del bilancio consolidato". Tale documento, infatti, veniva approvato solo a fine novembre 2017 e pertanto la Corte dei Conti dichiarava, già nella sentenza di primo grado del 2020, l’illegittimità dell’assunzione degli operatori mensa per il periodo dal 2 ottobre fino a fine novembre. La Corte, infine, identificava un danno erariale di 5mila euro e condannava Anita Pagani, Antonio Rosati e Catia Talamonti a risarcire il comunque pro quota. "La decisione di fare del tutto per aprire le mense scolastiche – continua Talamonti - tutelando esclusivamente l’interesse pubblico in un ambito di attività comunale di importanza fondamentale quale quello scolastico, ha fatto scattare la sanzione della Corte dei Conti".