Un cittadino, causa uno smottamento sopra la Provinciale Venarottese al km. 14,6, ha avuto distrutta una piantagione di tre ettari di noci e strade poderali di accesso; è fortemente indignato. Un altro ha avuto una parte di terreno agricolo mangiato da un torrentello e messo a rischio il passaggio di persone. Il Consorzio Bonifica Marche gli ha risposto che c’è una legge del 1904 che mette in capo a lui l’onere del ripristino. Torna a criticare aspramente il balzello della tassa di Bonifica del Tronto l’Ugl di Ascoli sottolineando che "i cittadini delle zone terremotate sono inviperiti perché è pazzesco, irragionevole pagare contributi al Consorzio Bonifica Marche su terreni segnati dal sisma, abbandonati o senza valore. I cittadini proprietari di terreni agricoli, in generale, sono arrabbiati perché non c’è bonifica, non hanno servizi e sono stufi di essere chiamati a pagare tasse improprie". Il Consorzio Bonifica Marche, fa sapere l’Ugl, non ha redatto il Piano Generale di Bonifica e nel cosiddetto Piano di Classifica ha scritto nero su bianco che l’approccio all’attuazione del programma Consortile non muove da una preliminare rilevazione dello stato del reticolo idrografico che comporterebbe, per quest’attività ricognitiva, un ingente impegno di risorse. "Il Consorzio di Bonifica Marche non dice se interviene o dove interviene ma pretende un contributo generico, in contrasto totale con la sentenza di Cassazione Sezioni Unite numero 896096; di fatto applica una illegittima imposta sulla proprietà fondiaria. I ricorsi presentati dall’avvocato Fabio Luzi alla Corte di Giustizia Tributaria di Ascoli muovono da questo assunto plastico; e sono più di novecento i ricorsi vinti". La protesta popolare contro "l’odiosa e illegittima tassa di bonifica aprirà le porte all’approvazione della proposta di legge regionale numero 3921 che cancella il Balzello di Bonifica".
CronacaTassa di bonifica anche per i terremotati: la protesta continua