"Temerario", un bestione da proteggere

di Eleonora

Grossi

Temerario l’ha ribattezzato la gente che vive sui Sibillini e che alla natura è abituata, alla presenza di un orso, magari, un po’ meno. I grandi plantigradi sono scomparsi dai nostri monti nell’800, grazie alla caccia e alla antropizzazione di tanti territori selvaggi. Non a caso, sembra che Temerario per fare razzìa di miele vicino a Montegallo ci sia arrivato dall’Abruzzo. La popolazione dei suoi simili nel Parco Nazionale sta infatti faticosamente salendo, e il coraggio Temerario l’ha trovato probabilmente durante il lockdown, quando gli impianti sciistici hanno taciuto e la montagna si è subito riconquistata il suo spazio. Un altro avvistamento c’era stato nei pressi di Arquata, e molta era stata la gioia e la sorpresa dell’Ente parco nel vedere tornare gli orsi anche sui Sibillini. Chissà se anche Temerario diventerà un influencer come il suo "collega" più famoso Juan Carrito, ormai una star sui social con le sue scorribande ai piedi dei paesi del Gran Sasso: identifica gli uomini e i loro insediamenti come riserve di leccornie, tra avanzi di cibo e rifiuti. Proprio per questo si è cercato di allontanare il giovane esemplare dall’uomo ma non è cosa semplice. Una dimostrazione di quanto la nostra convivenza con la natura sia diventata un tema da approfondire, senza polemiche né preconcetti. Sì, gli animali selvatici come orsi e lupi, ossia i grandi predatori che un tempo abitavano le nostre zone montane, possono fare danni all’attività umana: stragi di polli e di pecore, arnie di api divelte e via discorrendo. Ma è altrettanto vero che senza predatori si verificano i disastri a cui assistiamo giornalmente, come il proliferare incontrollato dei cinghiali.

Con estremo ritardo, stiamo iniziando a capire che turbare l’equilibrio naturale è un gesto folle, che può solo rivoltarsi contro di noi. Gli habitat sono organisimi complessi in cui ogni filo deve funzionare, pena catastrofi climatiche, pandemie, scomparsa di ecosistemi, siccità. Non bisogna essere miopi: sì alla tutela dell’economia ma solo e soltanto attraverso il rispetto dell’ambiente.