Tempi d’attesa, criticità per le visite cardiologiche

L’Area vasta 5 riapre le agende per mettere a disposizione ulteriori posti che comunque non bastano. Picciotti: "Pazienti anche da fuori regione"

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Le liste d’attesa per visite specialistiche e esami diagnostici hanno sempre rappresentato, in alcuni periodi maggiormente e in altri meno, un problema con il quale, sia il cittadino, sia l’Asur, hanno dovuto loro malgrado fari i conti. Il soddisfacimento della domanda entro i tempi stabiliti dal tipo di priorità non sempre è garantito ed è capitato che venissero chiuse temporaneamente le agende per alcuni tipi di visite e esami. Quest’ultima cosa è accaduta anche nei giorni scorsi per le visite cardiologiche nell’Area vasta 5, ma dopo diverse segnalazioni e lamentele da parte dei cittadini la stessa Area vasta 5 ha deciso di riaprire le agende mettendo a disposizione ulteriori posti. Posti che però non sono ancora sufficienti, tant’è vero che molti utenti sono stati costretti a ricorrere alla libera professione. Andando sul sito della Regione Marche, dove nella sezione dedicata ai tempi d’attesa delle prestazioni sanitarie specialistiche e ospedaliere è possibile con un semplice click su ‘disponibilità Cup – operazione trasparenza per il cittadino’ monitorare ogni giorno la disponibilità di posti, ieri, per la prima visita cardiologica con priorità breve (antro 10 giorni) nell’Area vasta 5, c’erano solo 6 posti disponibili, di cui 5 a Villa Anna e 1 a ‘Stella Maris’ di San Benedetto, e solo 12 in priorità differibile (entro 180 giorni) di cui uno nella cardiologia divisionale e 11 nel poliambulatorio del ‘Mazzoni’. E’ chiaro, dunque, come l’offerta sia ancora insufficiente per soddisfare la domanda. "Le agende per le visite cardiologiche sono state riaperte – dice il direttore del distretto sanitario di Ascoli, Giovanna Picciotti – con l’aggiunta di diversi posti. Anche se tanti per le richieste con priorità breve non avrebbero neanche motivo di esserci. E’ molto difficile, infatti, che una persona abbia bisogno di una visita cardiologica entro dieci giorni: o ha una situazione di emergenza ma allora le serve il Pronto soccorso e non la visita specialistica, o si tratta di una patologia già nota che ha subito un cambiamento per la quale anche un mese di attesa va bene. Stiamo comunque lavorando sulla riduzione dei tempi d’attesa, sia potenziando l’offerta di tutte le discipline soggette al piano nazionale e regionale del contenimento dei tempi d’attesa, sia migliorando la domanda raccomandando ai professionisti di richiedere le visite ogni volta che è necessario l’approfondimento specialistico. C’è da tenere presente, inoltre, che alle strutture dell’Area vasta 5, oltre che i cittadini marchigiani, soprattutto dell’Area vasta 4, si rivolgono anche molti extra regione. Il 18% dell’attività specialistica la eroghiamo nei confronti degli abruzzesi. E dunque, come riapriamo le agende ci arrivano tante richieste anche da altri territori".

Lorenza Cappelli