Terremoto Arquata, l’allarme di Petrucci. "Ho paura che si blocchi tutto"

Il sindaco: "Ancora 100mila tonnellate da rimuovere"

Il sindaco di Arquata, Aleandro Petrucci (Foto Labolognese)

Il sindaco di Arquata, Aleandro Petrucci (Foto Labolognese)

Arquata (Ascoli Piceno), 18 ottobre 2018 - «E adesso cosa succederà? Ho davvero paura che tutto possa bloccarsi e che le macerie rimaste non verranno portate via a breve». Sono dubbi più che mai legittimi quelli sollevati dal sindaco di Arquata Aleandro Petrucci dopo che la Regione Marche, con un decreto del dirigente della protezione civile David Piccinini, ha revocato anticipatamente l’incarico per la rimozione, la selezione e lo stoccaggio delle macerie a Picenambiente.

«Sui motivi che hanno portato la Regione a prendere questa decisione non posso esprimermi – prosegue il sindaco – ma evidentemente hanno fatto qualcosa che non avrebbero dovuto fare. Comunque, io devo pensare solamente all’interesse del territorio che rappresento e ho paura che, a più di due anni dal terremoto del 24 agosto 2016, il processo per la rimozione delle macerie possa subire un brutto e lungo stop. Abbiamo ancora 100mila tonnellate di materie da rimuovere e stoccare, pari a più di un terzo del totale. Se nel giro di qualche giorno non riassegneranno l’incarico, temo davvero che tutto possa andare troppo per le lunghe. La mia richiesta alla Regione è quella di prendere una decisione entro una settimana, al massimo. Da questo punto di vista stiamo già procedendo un pò a rilento e non possiamo affatto permetterci il lusso di perdere altro tempo. Un altro problema, poi – prosegue il primo cittadino di Arquata – riguarda i lavoratori di Arquata che erano stati assunti proprio da Picenambiente per effettuare i lavori nella nostra zona. Adesso cosa ne sarà di loro? In tanti mi stanno telefonando in queste ore per sapere cosa accadrà ma io non posso saperlo. Mi auguro solamente che non vengano mandati a casa o lasciati a piedi, perché non se lo meritano. Spero che vengano destinati ad altri tipi di impiego e che al più presto la Regione possa di nuovo riassegnare l’incarico a un’altra ditta per la rimozione, la selezione e lo stoccaggio delle macerie. Sono trascorsi più di due anni dal terremoto e non si può aspettare ancora».

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Un'ultima battuta, infine, Petrucci la dispensa a favore delle casette, dopo i tanti disagi che si sono verificati nel maceratese. «Da noi le famiglie si trovano bene e non ci sono stati problemi gravi nelle Sae – conclude il primo cittadino di Arquata –. Abbiamo 201 casette e può capitare che qualche volta si rompa uno scaldabagno o ci sia qualche infiltrazioni, ma non si tratta di danni irreparabili».