Terremoto, la domenica nella tendopoli di Arquata

Il parrucchiere, il barista e i bimbi sui pony: un po’ di serenità per allontanare la paura SPECIALE: FOTO E VIDEO - IL CONTO CORRENTE PER AIUTARE LE VITTIME

Arquata, domenica alla tendopoli (foto LaBolognese)

Arquata, domenica alla tendopoli (foto LaBolognese)

Ascoli, 5 settembre 2016 – Si prova a mettere da parte la paura, forse a dimenticare, si prova ad andare avanti, o quantomeno a distrarsi dal terribile dramma causato dal terremoto. Sono questi i sentimenti che si toccano con mano se ci si avvicina alle tendopoli di Arquata, dove ieri la domenica per le persone che non possono più tornare nella propria casa – o al massimo possono farlo ma accompagnate dai vigili del fuoco con tanto di casco di protezione solo per recuperare i propri effetti – è trascorsa fra uno shampoo o un taglio dal parrucchiere, un caffè al bar, due chiacchiere in strada magari con il pompiere al quale si deve la vita e la messa. 

DOMENICAFOTO_16841656_211225

Antonello Sassini della ‘Pit Look’, ha deciso di trasferire la sua parrucchieria all’esterno del negozio, vicino alle tendopoli e, aiutato da alcuni colleghi di Ancona, ha servito una moltitudine di clienti. «Il negozio è agibile – ha detto – ma ho pensato fosse utile stare fuori, vicino alle tendopoli perché magari qualcuno avrebbe trovato un po’ di confronto in uno shampoo gratis». Tonino Pusceddu con la moglie Ida, invece, da tre giorni ha riaperto il bar Ciccio così da permettere pure a tifosi appassionati di vedere le partite in tv o la Formula Uno. «La nostra struttura è bassa e solida – ha detto Tonino –, non abbiamo subito danni. La paura c’è, ma lavorare ci aiuta a distrarci, a non pensare. Peraltro, essendo l’unico bar attivo, adesso siamo sempre pieni. E poi ho tre prestiti con la banca e figli a carico. Dobbiamo andare avanti». 

Don Luigi, poi, il parroco di Arquata, va avanti con tutti gli appuntamenti religiosi, dal rosario, alla messa, alle riunioni. La liturgia è rigorosamente accompagnata dalle voci del coro. «La vita – ha detto il parroco che celebra la messa nel tendone – deve andare avanti. Sul volto di tutti leggo un sentimento di speranza». Per i più piccoli i giochi sono tanti: i volontari della Protezione civile ci tengono a far notare che ne sono arrivati a bizzeffetanti, e che mancano praticamente solo i pennarelli indelebili. C’è la festa con la merenda e a far trascorrere piacevolmente la mattinata ai bimbi, ieri, sono arrivati pure i pony. Dalla Campania li ha portati Pietro Esposito: «Volevamo regalare un sorriso a questi piccoletti». Poi tutti a mangiare arrosticini. 

s. v.