Terremoto un anno dopo, mancano 211 casette nell'Ascolano

Ritardi infiniti, migliaia di cittadini aspettano di poter rientrare

Le casette a Piedilama

Le casette a Piedilama

Ascoli, 17 agosto 2017 - Quarantadue su duecentocinquantatré: non sono le casette che mancano a un anno di distanza dalla scossa di agosto, ma quelle consegnate dopo tutto questo tempo. Il numero che resta dalla differenza va drizzare i capelli: 211 soluzioni abitative d’emergenza, le Sae, non sono ancora disponibili nella provincia picena colpita dal sisma.

Tra installazioni iniziate e finite, c’è anche chi è ancora alle prese con la fase di urbanizzazione. In tutto questo marasma le 26 famiglie di Pescara e le 16 di Piedilama che hanno in mano le chiavi delle loro casette devono ritenersi fortunate, viste le condizioni in cui si trovano i cittadini di Arli, Uscerno, Balzo, Pretare, Borgo e Faete. Per loro c’è ancora da aspettare e, un anno dopo, sperare di poter avere un tetto sicuro sopra la testa.

I dati sono quelli ufficiali, disponibili sul sito della Protezione Civile: una mappa piena di simboli gialli (che rappresentano l’inizio di una particolare fase della procedura) e pochissime macchie azzurre, quelle che stanno a significare che le casette sono già abitate.

Dalle nostre parti l’operazione-casette non sta procedendo ai ritmi che i terremotati chiedono e si aspettano: escludendo Pescara del Tronto, come accennato, la situazione è ancora lontana dal risolversi completamente. Perché a Montegallo, in entrambe le frazioni interessate, siamo ancora all’inizio dell’urbanizzazione, e lo stesso vale per Arli, nel Comune di Acquasanta, e per Spelonga, ad Arquata. Ma c’è anche chi sta peggio: è il caso di Force, dove siamo ancora al primo passo di tutta la storia e cioè alla consegna dell’area idonea. A Borgo di Arquata invece sono in dirittura di arrivo: l’installazione delle casette è completata e sono stati montati gli arredi.

Nelle altre frazioni dei Comuni maggiormente colpiti siamo all’inizio dell’installazione dei moduli abitativi, quindi al montaggio delle casette con il loro posizionamento sulle platee predisposte per accoglierle. Un quadro tutt’altro che soddisfacente perché se è vero che l’emergenza ha dovuto fare i conti con tre terremoti, è altrettanto vero che è passato ormai un anno e 211 casette su 253 ancora mancano all’appello.