Terremoto, Errani: "La priorità sono gli sfollati, via dalle tende prima dell'inverno"

Il commissario appena nominato ad Arquata. "Le decisioni saranno prese insieme ai sindaci, manterremo l'identità dei territori" SPECIALE FOTO E VIDEO - IL CONTO CORRENTE PER AIUTARE LE VITTIME

Vasco Errani ad Arquata

Vasco Errani ad Arquata

Arquata (Ascoli), 2 settembre 2016 - «Non abbiamo la bacchetta magica e qui non c’è mago Merlino. Ci vuole tempo, ma faremo le cose per bene» parole di Vasco Errani, 62enne ravennate, appena nominato dal Governo commissario straordinario per la ricostruzione. E non ha perso tempo. Sa che sulle popolazioni sfollate incombe l’arrivo dell’inverno che non è possibile affrontare in tenda. Così poche ore dopo la nomina erà già a visitare i paesi terremotati: prima Amatrice, poi Arquata.

«Non sarò un commissario calato dall’alto, ora è importante andare nel cratere» diceva alle 13 di ieri a Palazzo Chigi e alle 19 aveva già un quadro della situazione. «E’ indubbio che il primo nodo da sciogliere sarà quello di dove sistemare gli sfollati prima che siano pronte le casette provvisorie. Se si tratti di roulotte, di un contributo autonomo per la sistemazione o di alberghi, lo si deciderà caso per caso, in sintonia con i sindaci. Ma è chiaro a tutti che gli sfollati devono uscire dalle tende al massimo entro una ventina di giorni, se si vuole evitare che esplodano rabbia e disperazione».

Ed è proprio questo che gli hanno chiesto in coro i sindaci dei paesi colpiti dal sisma, Aleandro Petrucci in testa. Sessanta i Comuni delle Marche colpiti in maniera più o meno grave dal sisma. E c’erano prorpio tutti al centro operativo della Regione ad Arquata: i sindaci del Piceno, ma pure quelli del Fermano e del Maceratese. Il neo commissario, accompagnato dal capo della Protezione civile, Francesco Curcio, e dal presidente della Regione, Luca Ceriscioli, ha spiegato il suo programma agli amministratori, ma anche ai soccorritori.

«Si è fatto un ottimo lavoro. I danni sono importanti, stiamo impostando questa fase con il dipartimento della Protezione civile e in piena collaborazione con i sindaci avvieremo anche il processo per la ricostruzione. Prima di tutto va salvaguardata l’identità del territorio e delle sue comunità. Dobbiamo ricostruire le case dov’erano, idem per le imprese e per le scuole. E’ necessario stringere un patto per il lavoro che consenta di far rinascere le comunità nei tempi non brevi che ci vorranno per ricostruire bene». Sa che non sarà questione di mesi, ma di anni. Le idee chiare Errani ce le ha, una discreta esperienza sul campo pure, visto che ha gestito il post terremoto dell’Emilia nel 2012 da governatore. «Un modello che ha dei limiti ma anche aspetti i positivi» e dove aveva detto immediatamente no alle new town in stile l’Aquila.

Oggi in Emilia non tutto è fatto, ma 25 dei 60 comuni colpiti hanno completato la ricostruzione di case e imprese, i nuclei familiari assistiti sono passati da oltre 19.000 a 2.491, le persone che ancora alloggiano in moduli temporanei sono 280. È vero, molti centri storici e beni culturali ancora attendono. Il meccanismo dei rimborsi è stato accusato di essere troppo complicato. Chi ancora non ha una casa giustamente si lamenta. Ma in quelle terre si dice con orgoglio che «l’Emilia ha tenuto botta». La ricetta di questo risultato la spiegò Errani stesso due anni fa. Alla base c’era stata la reazione della gente, che «si è data da fare e si è dimostrata solidale. Bisogna rivendicare i propri diritti, ma bisogna anche darsi da fare».

L’altro fronte su cui Errani si gioca la partita è quello dei fondi pubblici, sui quali si concentreranno anche le attenzioni delle organizzazioni criminali e gli appetiti dei corrotti. Per questo il monitoraggio sugli appalti seguirà, stavolta sì, lo schema dell’Aquila, che ha dato risultati concreti, e i rapporti con l’Autorità anticorruzione saranno costanti. «Servirà accuratezza nella spesa ed il primo impegno sarà la trasparenza delle regole e dei controlli, le decisioni che prenderemo saranno in piena sintonia con le istituzioni. Controlleremo ogni euro». Si parte.