Terremoto ad Ascoli, il Comune a caccia dei furbetti del Cas

Gli atti sono stati trasmessi a Procura e Finanza

Terremoto (immagine di repertorio)

Terremoto (immagine di repertorio)

Ascoli, 11 luglio 2018 - Il contributo per l'autonoma sistemazione, che è quello spettante a chi ha avuto un'ordinanza di evacuazione e ha dovuto così lasciare la propria casa, è da tempo sotto la lente dell'Arengo, che in questi mesi ha portato avanti una "verifica di trasparenza e legittimità su tutte le pratiche di Cas. Non si è trattato - spiega il sindaco Castelli - solo di una verifica a campione come previsto dalla legge, ma di un’analisi di ogni posizione che ha prodotto la selezione di circa un centinaio meritevoli di approfondimento".

Su queste si è concentrata la commissione, che ora ha quasi completato il proprio lavoro. "A suo tempo - ricorda il primo cittadino - le stesse domande erano state trasmesse anche alla Guardia di Finanza, tuttavia la commissione ha portato avanti il proprio iter concludendo la quasi totalità dei procedimenti amministrativi avviati". E adesso il passo successivo è il trasferimento di tutti questi dati a Procura e Finanza: "La commissione - aggiunge infatti Castelli - non è un organo inquirente pertanto i risultati ottenuti sono stati trasmessi alla Procura della Repubblica e alla Guardia di Finanza per quanto di propria competenza e affinché possano essere condotte, eventualmente, indagini e ulteriori accertamenti su tutti i casi esaminati". 

Il sindaco ha illustrato qualche numero di questa imponente operazione: "La commissione ha operato con gli strumenti a propria disposizione nell'obiettivo di verificare se vi fossero state interpretazioni inesatte da parte degli utenti sui precisi criteri di accesso al contributo, oltre a controllare l'eventuale permanenza degli sfollati, dopo l'acquisizione del contributo, nella dimora dichiarata inagibile. Al termine della disamina di circa il 99% delle suddette istanze giudicate degne di approfondimento, i risultati sono questi: "Almeno il 25% delle stesse è stato giudicato corretto ed è stato riattivato il beneficio sospeso; un ulteriore 25%, dopo aver ricevuto la richiesta di chiarimenti e integrazione documentale, ha optato per la restituzione delle somme ricevute avendo compreso l'esatta interpretazione dell'ordinanza 388 del 2016 della Protezione Civile. Circa Il 50% ha ricevuto la nota di revoca del contributo con richiesta di restituzione dei contributi già percepiti".