Terremoto, Giuliani accolto da una scossa 4.1. "Prevedere un sisma è possibile"

In tantissimi accorsi per lo studioso abruzzese al Cinema Piceno

Giampaolo Giuliani al cinemateatro Piceno (Labolognese)

conferenza giuliani

Ascoli, 13 novembre 2016 - Una città che ha paura e che vuole ascoltare una voce fuori dal coro: il cineteatro Piceno pieno di ascolani è stata la dimostrazione di quanto il terremoto abbia colpito l’animo di tutti. L’occasione di ascoltare lo studioso Giampaolo Giuliani dopo gli ultimi eventi sismici è diventata un evento, tanto che molti sono rimasti fuori, altrettanti si sono trovati ad assistire al convegno in piedi e più di mille hanno seguito la diretta Facebook. Ad alimentare lo stress, come se non fosse abbastanza, anche una scossa di magnitudo 4.1, con epicentro ad Accumoli alle 15,43, pochi minuti prima dell’incontro organizzato da ‘Ecomuseo della via salutaria’, ‘Radici del futuro’ e ‘Criveo’. Dopo l’introduzione di Carlo Cruciani, che ha spiegato che si sta lavorando per mettere una stazione di rilevamento di gas radon in città, la parola è passata al protagonista della giornata: «Non sono qui per avvalorare la mia ricerca sperimentale, ma la utilizzerò per lanciare un messaggio e cioè che il terremoto si può prevedere e quindi si possono salvare delle vite. Usa, Russia, Cina, Ecuador collaborano con la Fondazione Giuliani per portare avanti una sperimentazione che ha l’unico scopo di salvare le persone. Il progetto vuole arrivare a dare un allarme 6/24 ore prima di un terremoto, studiando il gas radon».

Poi Giuliani è passato a illustrare alcuni aspetti della sua ricerca: «Vi sembra giusto che all’estero questo lavoro venga utilizzato e invece non sia messo a disposizione vostra? Dobbiamo ampliare la nostra rete di rilevazione, su tutta la dorsale dell’Appennino, che è la parte più pericolosa». Giuliani ha illustrato le sue pubblicazioni («non è vero che non ci sono») e quanto sta facendo in California e Taiwan, prima di passare al caso de L’Aquila e al racconto di aver salvato delle persone in quella tragica notte del 2009. Un momento di smarrimento c’è stato quando in sala si sono sentite delle vibrazioni: «Se succede qualcosa state calmi, siete con Giuliani e non vi può succedere niente!» ha scherzato sdrammatizzando lo studioso, prima che l’organizzazione chiarisse che si trattava solo dei rumori del film in proiezione nella sala al piano superiore. «Ancora diciamo che il terremoto è imprevedibile? A inizio agosto c’era uno sciame sismico in atto nella zona di Accumoli. Non ho avvisato quella sera del 24 agosto, ma un motivo c’è ed è diplomatico. Ho sbagliato. Ma con l’ultimo sisma non c’è stato nemmeno un morto: mi sono sgolato a dire alla gente di non dormire in casa. Quello era un 7.1 e non un 6.5, che non sarebbe arrivato a far danni a Roma».

Tanti applausi hanno chiuso l’intervento di Giuliani, prima delle raccomandazioni sui comportamenti da tenere in caso di scossa e della previsione di uno momento sismico «che durerà altri tre mesi: dormite con un occhio sì e uno no. E poi avete Sant’Emidio che vi protegge». In chiusura ha detto che si potrebbe mettere una stazione di rilevamento intorno ad Ascoli, collegata con la sala operativa della Fondazione Giuliani, «che darebbe informazioni a una cinquantina di sindaci e costerebbe 10 caffè all’anno a ciascuna amministrazione». Infine le domande del pubblico. Una su tutte: «Cosa ci aspetta?». E Giuliani ha risposto: «Aspettiamo che si concludano le 22mila scosse, che potrebbero comunque attivare un’altra faglia».