Terremoto, gli architetti: "Meno burocrazia"

Le richieste dei professionisti, dai costi ai compensi. E Legnini assicura: "L’aumento dei prezzi non rallenti la ricostruzione, interveniamo"

Migration

Una serie di richieste necessarie per snellire le procedure burocratiche e rendere più appetibile, agli stessi professionisti e alle imprese, la ricostruzione post terremoto. È quanto sottoposto dall’ordine degli architetti di Ascoli, anche in sinergia con l’ordine nazionale e con le altre sezioni del centro Italia, al commissario straordinario Giovanni Legnini, a quasi sei anni dal sisma del 2016. Ieri, a tal proposito, si è svolto un incontro nella sede di corso Vittorio Emanuele per fare il punto della situazione, cui ha fatto seguito anche un sopralluogo ad Arquata, dove gli architetti coinvolti hanno incontrato il sindaco Michele Franchi. "Ci sono diversi nodi da sciogliere – conferma Paola Amabili, presidente dell’ordine ascolano – e speriamo di farlo il prima possibile per fare in modo che la ricostruzione possa beneficiare di una importante accelerazione". Tante le richieste presentate dall’ordine degli architetti. A cominciare dai compensi. "Al commissario abbiamo fornito una bozza di regolamento, concordato tra tutte le professioni, già dall’aprile dello scorso anno – spiega Paolo Moressoni, che rappresenta la categoria degli architetti al tavolo tecnico per il sisma –. Ma ancora non abbiamo ricevuto nessuna notizia in merito. Abbiamo notato che alcuni Usr hanno voluto determinare la ripartizione delle spese tecniche tra i vari professionisti mettendo in discussione anche i contratti congiuntamente sottoscritti dai proprietari e da tutti i professionisti impegnati nei singoli interventi. Ciò mina alle fondamenta della serenità dei professionisti, allontanandoli dalla ricostruzione". A ciò, poi, si aggiunge la mancanza di imprese e manodopera. Tra le richieste spicca anche la necessità di eliminare lo sconto forfettario del 30 per cento previsto per gli stessi professionisti. Infine, gli architetti chiedono anche di eliminare anche le incombenze burocratiche attraverso una nuova piattaforma intelligente nella quale inserire tutti i dati una sola volta. Un messaggio, comunque, che sembra sia stato recepito, in qualche modo, dallo stesso commissario, che ieri a L’Aquila ha preso parte al convegno dal titolo ‘Ricostruire l’economia’.

Legnini ha spiegato che si interverrà sul prezzario, e quindi sui costi riconosciuti, non solo per i cantieri ancora da avviare ma anche per quelli in corso. La prossima settimana, a questo scopo, il commissario incontrerà i rappresentanti dell’associazione nazionale dei costruttori edili e i professionisti che operano nella ricostruzione. "Lo scorso anno abbiamo ottenuto risultati molto importanti nelle quattro regioni colpite dal sisma con l’apertura di oltre 5.200 cantieri – ha commentato Legnini –. Mi auguro che si possano replicare anche quest’anno, nonostante le enormi difficoltà, dovute soprattutto al fortissimo aumento dei prezzi, che abbiamo davanti. Dobbiamo evitare che quanto di buono è stato fatto in questi due anni per la ricostruzione, mettendo in campo tutte le risorse e le innovazioni procedurali possibili, sia vanificato". Matteo Porfiri