Terremoto, il sindaco Stangoni: "Per credere alla ricostruzione dobbiamo iniziare a vedere le gru"

Tempo di bilanci, anche nel comune di Acquasanta, a pochi giorni dall’anniversario dei quattro anni passati dal terremoto del 24 agosto 2016. I numeri, infatti, nonostante sia trascorso tanto tempo dalle prime scosse di quella

terribile notte, sono ancora piuttosto allarmanti.

Su tutto il territorio acquasantano, infatti, ci sono ancora 1.200 edifici inagibili, con oltre 450 persone che percepiscono ancora il contributo per l’autonoma sistemazione e che non hanno avuto la possibilità di rientrare nelle proprie abitazioni. In quattro anni, dunque, il numero degli sfollati è solo dimezzato, dunque si è ancora in piena emergenza, visto che di ricostruzione effettiva non si può ancora parlare. In tutto, sono 318 i progetti presentati al Comune, mentre altri 5 sono stati presentati ed istruiti attraverso la cosiddetta ‘Ordinanza 100’. Dei 318 progetti istruiti, entrando nel dettaglio, 214 sono stati autorizzati di cui 87 cantieri chiusi con la revoca dell’inagibilità e 44 cantieri in opera. "Si è ridotto notevolmente il numero di coloro che percepiscono il contributo per l’autonoma sistemazione, ma è evidente che c’è ancora tanto da lavorare - spiega il sindaco acquasantano Sante Stangoni –. Speriamo che presto venga impressa un’accelerazione in merito alla ricostruzione, anche perchè a detta del commissario Giovanni Legnini ci sarebbero tutte le condizioni per fare in fretta. Andiamo avanti e cerchiamo di essere ottimisti. I segnali ci sono, ma non bastano".

Del resto l’immobilismo e i ritardi imbarazzanti della ricostruzione, laddove siano state almeno rimosse le macerie, è imbarazzante e sotto gli occhi di tutti.

"E’ necessario – conclude Stangoni – vedere le gru all’opera, perchè solo in quel momento potremo dire che la ricostruzione sarà effettivamente partita".

Matteo Porfiri