Terreni della Sentina: qualità ottima

A rivelarlo è stato il primo monitoraggio della Qualità Biologica Suolo, effettuato mediante lo studio degli organismi

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Sono ottimi risultati quelli emersi dai campionamenti dei suoli alla Riserva Naturale Sentina: i dati raccolti nel corso del 2021 sui terreni di due aziende agricole nell’area protetta evidenziano che la qualità biologica dei suoli, all’interno del ‘polmone verde’ a sud di San Benedetto, è ottima. A rivelarlo è stato il primo monitoraggio della Qualità Biologica Suolo, effettuato con metodo Qbs-ar, ovvero mediante lo studio delle comunità di organismi presenti nella terra, realizzato su campioni di suolo raccolti in due aziende agricole della Riserva: la Fattoria Ferri, nella zona sud della Riserva, e l’azienda ‘Selva Giurata’, nella zona nord. Questa prima misura della qualità dei suoli agricoli è stata realizzata in collaborazione con l’Università di Camerino - Unicam, dalla zoologa Antonietta La Terza e dai suoi collaboratori, tra cui la dottoressa Martina Coletta e il dottor Aldo D’Alessandro del laboratorio di Biodiversità del Suolo e Agricoltura Sostenibile, Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria. Per il ruolo fondamentale che riveste per la sopravvivenza della specie umana, il suolo è stato definito come "l’ultima frontiera della biodiversità".

Si tratta infatti di un sistema vivente a tutti gli effetti, che ospita miliardi di organismi, la cui biodiversità è fondamentale perché siano svolti processi critici per la salute del suolo stesso, in particolar modo per i suoli agricoli, come la decomposizione delle sostanze organiche e il riciclo dei nutrienti essenziali per le piante.

Pertanto monitorare la presenza o l’assenza dei numerosi gruppi di organismi del suolo consente di ottenere informazioni sulla qualità del suolo, come il livello di fertilità e la capacità di produrre alimenti sani, sicuri e ricchi di nutrienti. I campioni dei terreni analizzati sono stati presi da zone contraddistinte da diversi livelli di intensità delle pratiche agricole e hanno registrato un profilo nel complesso ottimale. Inoltre, alcuni dei valori rilevanti per l’indagine si sono attestati a livelli di particolare eccellenza in alcune delle aree, raggiungendo soglie non comuni per terreni di aziende a gestione convenzionale.

Questi risultati si devono in larga parte alla localizzazione degli appezzamenti all’interno di un’area protetta, confermando l’importanza del ruolo delle riserve naturali nel preservare e incentivare la diffusione della biodiversità, così com’è stato ampiamente riconosciuto e sottolineato nella Strategia per la Biodiversità 2030 (Biodiversity Strategy 2030) dell’Unione Europea. Infine, il confronto tra le due aziende ha offerto l’opportunità di identificare alcune buone pratiche agricole che in futuro potrebbero essere diffuse anche in altre aziende all’interno della Riserva Naturale Sentina. Le attività di monitoraggio continueranno per tutto il prossimo triennio, fino al 2024, sempre a cura del gruppo di lavoro dell’Unicam. Inoltre i risultati relativi alle attività del 2021 sono stati presentati al recente convegno internazionale ‘Global Symposium on Soils for Nutrition - Soils, where food begins’ organizzato dalla Food And Agriculture Organization. Perché la Sentina si confermi fiore all’occhiello della biodiversità, però, è necessario che la regione metta in atto i tanto annunciati interventi di contrasto all’erosione costiera: un fenomeno che ogni anno elimina 1,5 metri di costa, intaccando la flora e la fauna del prezioso ecosistema.

Giuseppe Di Marco