Tifoso della Samb in coma dopo gli scontri, il fratello: "Cerchiamo un video"

Striscioni nelle curve di tutta Europa per il tifoso della Sambenedettese

Lo striscione per Luca Fanesi esposto dai tifosi del Bayern Monaco

Lo striscione per Luca Fanesi esposto dai tifosi del Bayern Monaco

San Benedetto del Tronto, 21 novembre 2017 - C'è un nome che da due settimane riecheggia da uno stadio all’altro, non solo in Italia ma anche all’estero, con striscioni esposti dalle curve dell’Olimpico fino a quella del Bayern Monaco. È il nome di Luca Fanesi, tifoso della Sambenedettese e padre di famiglia. Luca ha 44 anni, ha una moglie e due figli che oggi – e da più di due settimane ormai – insieme al fratello Massimiliano, ex dirigente sportivo ed ex calciatore della Sambenedettese, vivono un’angoscia terribile (L'appello: "Cerchiamo un video, aiutateci")    Luca è in un letto di ospedale, con il cranio fratturato, in rianimazione al San Bortolo di Vicenza. È in coma farmacologico. I parenti non sanno se e quando Luca tornerà cosciente, quando potranno portarlo a casa. «Oramai – sono state le parole del fratello – ci attacchiamo a tutto, ad ogni piccolo segnale che faccia sperare, ad un colpo di tosse, a un movimento delle palpebre».

E quel che è peggio è che la famiglia non sa perché Luca è in quel letto d’ospedale. Era partito con i suoi amici, il 5 novembre, per andare a Vicenza a vedere la sua Samb. Quando è uscito dallo stadio c’è stato un contatto fra le tifoserie. Poi è intervenuta la Polizia. 

Luca è rimasto ferito. Ancora cosciente è stato trasportato al Pronto Soccorso e ai medici ha detto: «Sono stato colpito da un manganello». Il fratello è stato avvisato da Piergiorgio Trionfi, ultras della Samb. Quando Massimiliano ha raggiunto Vicenza, Luca gli diceva che gli faceva male la testa. Era lunedì, il 6 novembre. Dalle 13.30 di quel giorno Luca non è più cosciente. 

Quattro le fratture al cranio. Per la Questura di Vicenza sono il frutto di una botta contro un’inferriata, una botta rimediata cadendo nel fuggi fuggi al momento in cui è arrivata la Polizia. La prima versione era quella secondo la quale Luca era scivolato a terra e aveva battuto la testa. Ultras sambenedettesi e vicentini, invece, sono sicuri: «Luca aveva le mani alzate, gli scontri erano finiti, ma la Celere ha caricato e ha iniziato a manganellare. Luca è stato colpito, è finito a terra e ciò nonostante hanno continuato a colpirlo».    La versione della Questura non sembra compatibile con il referto medico. Fino ad ora l’unica cosa certa è che Luca è in coma farmacologico e c’è una famiglia ed una città, quella di San Benedetto, che prega affinchè torni a casa. Una famiglia e una città che vogliono la verità: cosa è successo a Luca? Con l’aiuto degli ultras, che apriranno anche un conto per sostenere spese mediche e legali, i parenti stanno cercando testimonianze (ve ne sarebbero già tre da San Benedetto, ed altrettante da Vicenza) e immagini ha già sporto denuncia alla Procura della Repubblica di Vicenza. Negli stadi italiani e in quelli eurtopei, il tam tam delle curve ‘consorelle’, ma anche avversarie, ha prodotto striscioni che invitano Luca a tenere duro. E che chiedono la verità su quanto è accaduto.  

AGGIORNAMENTO Ecco il video