Torna a casa la campana del terremoto

Cupra, volgono al termine i lavori di ristrutturazione del palazzo municipale e lo storico manufatto sarà riportato sul torrione

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Volgono al termine i lavori di ristrutturazione del palazzo municipale di Cupra ed a giorni la storica campana che fu smontata dopo i danni causati dal sisma del 2016, sarà riportata sul torrino. Un gesto simbolico e profondo, che riporta alla mente i momenti drammatici del terremoto di sei anni fa che ha devastato il Centro Italia. E proprio in memoria di quello che il Piceno, unito, ha attraversato, sabato scorso con una breve cerimonia, è stata benedetta dal vescovo diocesano Carlo Bresciani, presenti i membri di tutto il consiglio comunale Si tratta di una campana del 1706 che si trovava nella Chiesa di Sant’Andrea, crollata nel 1800. Il parroco di allora la mise in salvo facendola custodire a un agricoltore del luogo. Durante la costruzione del palazzo comunale, l’allora sindaco Marco Marcantoni decise di prenderla in prestito dalla Chiesa e di montarla sul torrino del nuovo edificio, con l’accordo di tenerla fino alla ricostruzione della Chiesa di Sant’Andrea, che non è più avvenuta poiché il terreno continua a franare, ultimo evento nel 2014. Ora, in occasione della visita pastorale che il vescovo Carlo Bresciani ha fatto a Cupra Marittima l’amministrazione ha chiesto di benedirla prima di rimontarla sul torrino.

"La campana era stata messa davanti al Comune per farla vedere da vicino ai cittadini prima che tornasse a trenta metri d’altezza – ha affermato il sindaco Piersimoni –. E’ stata l’occasione anche per far vedere al vescovo la rinnovata sala consiliare, l’ufficio del sindaco che è tornato nella stanza con il balconcino che si affaccia su piazza della Libertà. Ho descritto anche la storia di Cupra quando il re Vittorio Emanuele II conferì a Marano il nome di Cupra voluto dal consiglio comunale, riprendendo il nome dell’antica città romana". Il vescovo diocesano ha ribadito l’importanza della collaborazione tra Chiesa e Comune verso la cittadinanza. Presenti anche il parroco don Roberto e i membri dell’archeo club che hanno spiegato la storia della campana contesa.

Marcello Iezzi