Traffico di prostitute: in 19 a processo

Tutti nigeriani, farebbero parte di un’associazione equiparata per struttura e forza intimidatoria alle mafie tradizionali

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Il giudice delle udienze preliminari del tribunale dell’Aquila ha rinviato a giudizio 19 persone arrestate a luglio del 2020 perché ritenute coinvolte in un traffico di prostituzione che si svolgeva anche lungo la Bonifica del Tronto, con una delle basi anche a San Benedetto. I 19 cittadini nigeriani farebbero parte dell’associazione ’Supreme Eiye Confraternity (Sec)’ o ’Eiye’, sodalizio radicato in Nigeria, ma diffuso in molti stati europei ed extraeuropei, equiparato per struttura e forza intimidatoria alle mafie tradizionali. Il fermo venne disposto dalla Direzione Distrettuale Antimafia dell’Aquila, sotto il coordinamento del sostituto procuratore David Mancini. Le 19 persone sarebbero organiche alla cellula locale (Nest) denominata ’Pesha’ con competenza territoriale dalla zona costiera della provincia di Teramo ad Ancona. L’attività di indagine ha permesso di accertare che la cellula territoriale degli ’Eiye’ sgominata, come l’associazione mafiosa di cui costituisce una costola, si caratterizzava per "segretezza del vincolo associativo", "ritualità dell’affiliazione", adozione di linguaggio e simbologia rigorosi, violenza delle azioni.

L’ingresso nell’associazione era subordinato a un "rito di affiliazione" alla presenza del vertice e altri membri del gruppo, nel corso del quale si alternavano atti di violenza a riti tribali e veniva formulato il giuramento di fedeltà agli Eiye con cui l’affiliando si impegnava a rispettare le regole dell’associazione denominate "orientation". L’ingresso nella confraternita prevedeva l’obbligo, mediante una sorta di "tassa di iscrizione", al finanziamento della confraternita verso la quale gli associati si metteva a disposizione tendenzialmente "per la vita". Gli affari della cellula teramana, come delle altre, spaziavano fra riciclaggio e illecita intermediazione finanziaria verso la Nigeria, alla tratta di giovani donne sessualmente sfruttate lungo la Bonifica del Tronto e sottoposte a violenze e vessazioni. Non mancavano episodi di cessione di droga a reati violenti nei confronti di aderenti ad altri cults o punitivi nei confronti di altri connazionali. Il processo nei confronti dei 19 nigeriani inizierà il 13 febbraio 2023 davanti alla Corte d’Assise del tribunale di Teramo. Nel collegio di difesa, tra gli altri, gli avvocati Matraxia, Gramenzi, Rossoli, Santori, Pelliccione, Alessandrini, Frattarelli. Sono otto le donne che si sono costiturte parte civile.

Peppe Ercoli