Tragedia sfiorata al Marino: detenuto salvato dalla polizia

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Ha tentato di uccidersi in un momento di disperazione ma l’intervento degli agenti di polizia penitenziaria gli ha salvato la vita. E’ successo sabato sera nel carcere di Marino del Tronto dove un detenuto calabrese si è stretto al collo una busta di plastica nel disperato tentativo di togliersi la vita. Il tempestivo intervento degli agenti in servizio ha evitato la tragedia. L’uomo è stato soccorso e si è poi ripreso. Intanto non si è spenta l’eco per l’aggressione subìta venerdì da un agente da parte di un detenuto nella casa circondariale ascolana. Sul grave episodio è intervenuto il Sindacato autonomo ruolo agenti penitenziaria. "Un collega è stato aggredito da un detenuto con problemi psichiatrici, soggetti che all’interno degli istituti penitenziari sono ormai ingestibili per la carenza di mezzi, spazi e personale idoneo a gestire queste determinate patologie" afferma il segretario regionale Tony Di Fiori. "Oggi viene lasciato tutto nelle mani della polizia penitenziaria che si trova ad affrontare situazioni di cui non ha alcuna competenza. Infatti è stato solo grazie alla professionalità del collega in primis e di quanti sono poi intervenuti che si è riuscito a scongiurare il peggio all’evento critico". Il Sarap denuncia la carenza di personale e un’amministrazione locale e centrale "sempre più assente alla tutela del personale". Il sindacato chiede un intervento immediato agli organi competenti, "per ripristinare quella serenità lavorativa del personale di polizia penitenziaria dell’istituto di Marino del Tronto, di fronte ai ripetuti episodi di aggressione da parte dei detenuti, di stress lavorativo causato dalla mancanza di organico, di evasioni causate dall’inefficienza e spesso priva di adeguata manutenzione della strumentazione tecnologica messa a loro disposizione dall’amministrazione".

P. Erc.