Bisogna trovare una soluzione al polistirolo abbandonato – e sbriciolato – sulle spiagge della riviera. La situazione è incresciosa e merita una rinnovata attenzione da parte della politica. Per alcuni, però, le cassette di polistirolo per trasportare il pesce non sarebbero da abbandonare, se non in favore di materiali biodegradabili. "Circa sette anni fa – spiega Lorenzo Marinangeli – dal momento che le cassette di plastica sparivano quotidianamente nel corso della filiera, i pescatori decisero di passare al polistirolo. In generale, il vantaggio del polistirolo sta solo nella praticità di spedizione: allora peraltro venne fatto un accordo con i commercianti ittici, con cui le spese per la tara sarebbero state divise a metà. Oggi il rimborso è passato all’80%: siamo l’unico mercato ittico in Italia a rimborsare i pescatori. Gran parte delle marinerie d’Europa usano il polistirolo: passaggio fondamentale è non farle cadere in acqua, anche se come materiale è recuperabile perché rimane in superficie, mentre la plastica affonda". Quale soluzione adottare? "Sono il primo a dire – afferma Marinangeli – che vedere pezzi di polistirolo sulla spiaggia è uno spettacolo obbrobrioso. La soluzione migliore è utilizzare casse biodegradabili: queste però hanno un costo maggiore, quindi ci stiamo impegnando a trovare fondi che possano ammortizzare la spesa". Altri benefici saranno assicurati dal compattatore: "Lo abbiamo ottenuto – conclude il consigliere – grazie all’impegno congiunto del sottoscritto, dell’Amministrazione comunale e dell’assessore regionale Andrea Antonini. Questo strumento permette di compattare le masse di polistirolo che si accumulano ogni mattina nei magazzini dei nostri grossisti, soprattutto con il pesce d’importazione. Tutto il polistirolo ora non finisce più sottoterra, ma viene rivenduto alla ditta fornitrice delle cassette, in un perfetto circuito di economia circolare".
Cronaca"Traporto pesce con casse biodegradabili"