"Tremila chilometri per un sorriso"

Da Castignano al confine con la Polonia per portare aiuti e soprattutto uno spettacolo dedicato ai rifugiati

Migration

Oltre 3.600 chilometri in pochi giorni, 50 ore di viaggio, sette nazioni attraversate. Tanta fatica per regalare un sorriso ai bambini in fuga dalla guerra. Quattro amici, tre di Castignano e uno di Montedinove, si sono messi in viaggio per raggiungere il confine tra la Polonia e l’Ucraina. Si tratta di Armando D’Angeli, Giuseppe Cicconi e Saturnino Di Buò della compagnia ‘Teatro del Ramino’, affiancati da Leandro Silveri. Sul loro furgone hanno caricato beni di prima necessità donati dai castignanesi in favore dei rifugiati. I quattro amici, infatti, hanno fatto visita ad alcuni campi profughi, sia a Rybotycze che a Huwniki, esibendosi anche con alcuni brevi spettacoli sui trampoli che hanno incantato i bambini. Armando, come vi è venuta in mente questa idea?

"Le attività della nostra compagnia sono ferme da un po’ di tempo e desideravamo fare qualcosa, soprattutto per dare concretamente una mano in questa fase di emergenza dovuta alla guerra. Così abbiamo deciso di raccogliere del materiale donato dalle famiglie del territorio e di portarlo, personalmente, al confine tra la Polonia e l’Ucraina. Ringrazio don Adam, cappellano militare della polizia di Stato, che è polacco e ci ha indicato come muoverci e quali luoghi raggiungere".

Da parte dei castignanesi, quindi, c’è stata grande solidarietà?

"Assolutamente sì. Chiunque ha voluto dare una mano e siamo riusciti, appunto, a riempire il nostro furgone. Siamo felicissimi del contributo che, seppur piccolo, abbiamo potuto dare alla popolazione in fuga dalla guerra. Abbiamo visto l’orrore negli sguardi delle persone. Abbiamo toccato con mano la disperazione di questa povera gente costretta, in fretta e furia, a lasciare le proprie abitazioni, i propri affetti, i propri cari".

Come hanno reagito i bambini al vostro spettacolo?

"Ci siamo esibiti all’interno di una scuola che, da qualche settimana, sta ospitando i bambini ucraini. Abbiamo regalato loro delle caramelle ma, soprattutto, li abbiamo fatti sorridere. Erano divertiti e questa è stata la cosa più bella: aver regalato loro dei momenti di spensieratezza, di aggregazione e di divertimento. Avevano bisogno di un po’ di armonia e noi, nel nostro piccolo, gliel’abbiamo donata. I bambini erano felicissimi, per noi è stato tutto molto commovente".

Avete documentato tutto con dei video postati sui social. A quale scopo?

"Volevamo che la popolazione castignanese seguisse, in tempo reale, il nostro viaggio. Anche per far rendere conto a tutti della situazione che stanno vivendo queste persone. E per trasmettere a tutti la felicità espressa da chi ha ricevuto le varie donazioni. Ringrazierò con calma tutti coloro che hanno permesso che tutto ciò avvenisse, lo farò con calma in modo tale da non dimenticare proprio nessuno".

Matteo Porfiri