Trent’anni di emergenze, il 118 festeggia in piazza

Stand informativi per capire quando rivolgersi al numero unico e volontari nei gazebo per la celebrazione: si inizia stamattina alle 9

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Nel 1992 è stato istituito il Sistema di emergenza sanitaria. A trent’anni dalla nascita i professionisti e i volontari celebreranno questo importante servizio, cuore pulsante della sanità d’emergenza, fuori dagli ospedali, mentre oggi, dalle 9 alle 18, nelle piazze di Pesaro, Ancona, Macerata, Fermo e Ascoli, in collaborazione con le associazioni di pubblica assistenza, la Protezione civile e Marche soccorso, verranno allestiti dei gazebo informativi sul buon uso del 118, oltre all’effettuazione di dimostrazioni sulle principali manovre di primo soccorso. Ad Ascoli verrà ricreato in piazza del Popolo il posto medico avanzato con la proiezione di un filmato sulla centrale operativa del 118, e saranno presenti, sia i gazebi della Croce Verde e della Croce Rossa con i volontari che effettueranno le dimostrazioni, sia le ambulanze, mentre ai cittadini verrà distribuito il materiale informativo. Sarà presente il direttore del dipartimento emergenza-urgenza dell’Area vasta 5 e dell’Uoc Tiziana Principi.

Scopo dell’evento, oltre quello di celebrare il trentennale del 118, è fornire una corretta informazione sul servizio emergenza-urgenza. Ogni chiamata di emergenza viene ricevuta dal numero unico europeo 112, anche se viene digitato il 118. La persona che chiama riceverà prima una breve intervista da un operatore del 112 e poi sarà messo in comunicazione con il 118. Ma quando bisogna chiamare? Nelle situazioni in cui ci può essere rischio per la vita o l’incolumità di una persona come nel caso di: difficoltà o assenza di respiro, dolore al petto, perdita di coscienza (la persona non parla e non risponde), trauma o ferite con emorragie evidenti per incidente (domestico, stradale, sportivo, agricolo, industriale), difficoltà a parlare o difficoltàincapacità nell’uso di uno o di entrambi gli arti dello stesso lato, segni di soffocamento, avvelenamento, di annegamento o ustione. Cosa fare in attesa dei soccorsi? Attenersi alle disposizioni telefoniche date dal personale del 118, far attendere a qualcuno, sulla strada, l’arrivo dell’ambulanza, lasciare cancelli e portoni aperti e ascensore pronto, slacciare delicatamente gli indumenti stretti per agevolare la respirazione, coprire il paziente.

Lorenza Cappelli