Troppi infortuni sul lavoro Anmil: numeri inaccettabili

A Servigliano la 72esima cerimonia dell’associazione mutilati e invalidi: nel Fermano gli incidenti sono saliti del 15%, mentre i decessi sono in calo

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La prevenzione è sicuramente il metodo migliore per contrastare gli infortuni sul lavoro, ma tutti devono fare la propria parte. Questo l’elemento emerso con forza ieri a Servigliano, in occasione della 72° edizione della ‘Giornata Anmil’ (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro), promossa dalla sezione locale che ha visto la presenza del presidente regionale Anmil Marcello Luciani, del vice Prefetto Alessandra Di Notaristefano, vice questore Antonio Stavale, il presidente della Provincia Michele Ortenzi, il consigliere regionale Maria Lina Vitturini, i sindaco del territorio, le rappresentanze militari dei carabinieri, guardia di finanza, guardia costiera, associazione Anc e del corpo bandistico ‘Mauro Cecchini’ di Monte San Pietrangeli. Dopo la santa messa officiata da Padre Umberto, è stata deposta una corona di alloro presso il monumento dei Caduti di Nassiria, per concludere la cerimonia con le testimonianze di alcune persone rimaste coinvolte in incidenti sul lavoro che si è tenuta nella sede della ‘Casa delle Memoria’. Il presidente Luciani ha annunciato alcuni dati: gli infortuni sul lavoro nella Marche sono passati da 10.598 del 2021 a 13.018 del 2022 (+22,8%), nello specifico nel Fermano si è passati da 911 a 1.055 (+15,8%), fanalino di coda della regione dopo Macerata (+33,7%), Ancona (+22,8%), Ascoli (+21,6%) e Pesaro (+16,3%). Sono invece in calo di decessi sul posto di lavoro nelle Marche 20 nel 2022 contro i 22 dello scorso anno, la tendenza però si ribalta nel Fermano, 1 nel 2021 contro 2 quest’anno. Molto bene invece sotto il profilo delle malattie professionali invalidanti: nelle Marche siamo passati da 4.216 del 2021 a 4.088 nel 2022 (-3%). In questa classifica meglio di tutte la Provincia di Fermo passata da 558 casi a 479 (-14,2%).

"Bisogna dire basta all’inaccettabili numero di tragedie per il lavoro che continua a funestare il nostro Paese – commenta Marcello Luciani –. Gli infortuni o le malattie professionali sono il segno che non abbiamo capito cosa non funziona. Sicuramente manca la cultura della prevenzione, la formazione che forniamo non è adeguata. La prevenzione è una risorsa, ma tutti devono fare la propria parte. Abbiamo sottoscritto un protocollo d’intesa con il Ministero dell’Istruzione e siglato un accordo con la Regione Marche. Inoltre bisogna garantire vicinanza alle famiglie di vittime e incidenti sul posto di lavoro affinché non manchino le cure e il reinserimento nel lavoro".

Alessio Carassai