Troppi ombrelloni e sdraie Blitz della capitaneria

Primi verbali per gli stabilimenti balneari andati oltre il limite consentito. Il comandante Mancini: "Effettuati i controlli e riscontrate alcune violazioni"

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Ombrelloni e sdraio abusivi: è sotto l’implacabile solleone di inizio agosto che la Capitaneria di Porto ha iniziato ad elevare i primi verbali contro tutti quegli chalet che piantano le proprie attrezzature al di là dei limiti consentiti. È successo soprattutto all’inizio del lungomare, dove gli agenti dell’autorità portuale hanno rinvenuto diverse irregolarità fra gli stabilimenti presenti, e hanno imposto loro di arretrare sensibilmente. Il risultato, evidente per chiunque decidesse di passeggiare sul litorale sambenedettese, è una linea di costa sdentata, che sembra aver perso pezzi e che effettivamente ne ha persi, come sicuramente avrà perso numerosi clienti che, senza sapere nulla, avevano prenotato un posto in primissima, anzi in primissima fila. Le regole del demanio marittimo però vanno rispettate. "Abbiamo dato disposizione ad alcuni stabilimenti di arretrare di diversi metri fino a quando la situazione non lo richieda – ha spiegato il comandante della Capitaneria di Porto Marco Mancini – abbiamo effettuato numerosi controlli e abbiamo riscontrato alcune violazioni delle norme che disciplinano l’occupazione delle aree antistanti lo specchio d’acqua. Rientra pertanto nelle nostre facoltà ingiungere l’arretramento dove ritenuto necessario. Durante il monitoraggio siamo venuti a conoscenza di infrazioni minime ma anche di casi limite". I casi limite, d’altronde, sono sotto gli occhi di tutti: c’è chi, nei giorni scorsi, ha ironicamente pensato di pubblicare sui social foto di ombrelloni e sdraio piantati praticamente sul bagnasciuga, dove solitamente le persone passeggiano. E in ogni caso, di scusanti ce ne sono ben poche, visto che il piano spiaggia comunale prescrive che "in tutti i comparti gli ombrelloni, di diametro massimo di 1.8 metri, dovranno essere localizzati sull’area concessa fino a 5 metri dalla linea di battigia". Regole inequivocabili, e pertanto beatamente ignorate da chi pensa di poter fare come meglio desidera sul pubblico suolo. Ma se la Capitaneria di Porto si è fatta sentire, altrettanto non si può dire per la Polizia Municipale, che dovrebbe monitorare l’adeguatezza delle passerelle installate, elevare verbali e conseguentemente irrogare sanzioni verso chi non rispetta il piano spiaggia. Il regolamento, in tal senso, prevede che le passerelle debbano avere una larghezza di 1.2 metri, mentre quasi tutte quelle posizionate dai gestori degli chalet sono di 90 centimetri. Sarebbe ora di controllare, anche perché l’estate è arrivata al giro di boa.

Giuseppe Di Marco