In tutti i palazzi del potere dovrebbe essere affissa la frase di Leo Longanesi "Alla manutenzione, l’Italia preferisce l’inaugurazione". Aforisma che torna in mente a ogni taglio del nastro, soprattutto in quelli inutili. Basta farsi un giro per la città e ci si rende conto che la manutenzione, quella spicciola, troppo spesso latita. Ecco allora tombini completamente tappati, soprattutto nei quartieri: da Porta Cappuccina (via Pergolesi e via Rossini) a Monticelli (via dei Gelsomini), passando per Porta Romana (viale Treviri), Campo Parignano (via delle Zeppelle) e Portra Maggiore (viale Indipendenza).
Nulla di irreparabile, ma questi tristi giorni per le Marche ci ricordano prepotentemente che è necessario intervenire, a partire dalle piccole cose. Troppo spesso, negli ultimi anni, alle prime piogge alcune strade della città sono andate in difficoltà proprio a causa di scarsa manutenzione o pulizia nei tombini. Per non parlare dei corsi d’acqua, dal Tronto ai suoi affluenti, da tenere costantemente monitorati. Sul sito dell’Autorità di Bacino si parla di "sitema idraulico inadeguato a contenere portate di piena". Le tragedie che hanno colpito il nord della regione possono e devono ricordarci in che emergenza ci troviamo ormai da troppo tempo.